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  • Napoli-Inter: Higuain contro Melo

    Napoli-Inter: Higuain contro Melo

    • Giovanni Scotto
    È rimasto a casa, a godersi il bel panorama dalla sua abitazione. E piazzandosi davanti la tv con alcuni amici per guardare la vittoria sul Brugge targata Chiriches. Non c’era modo migliore per Gonzalo Higuaìn di tirare il fiato e riposarsi. Perché vivere una trasferta, anche senza giocare, è comunque qualcosa che si fa sentire.

    PAROLE CHE CORRONO - La stanchezza non mancava dopo il rientro con la nazionale argentina, ma nessuno se n’è accorto. Anzi, il Verona sì, ma quella è un’altra storia. Maurizio Sarri sapeva che per far recuperare davvero il Pipita bisognava lasciarlo a casa. Higuaìn non è uno che compra i giornali, ma sa tutto di quello che viene scritto e detto. Al di là degli abbonamenti sul tablet, i suoi amici gli riportano e gli fanno vedere tutto. Sul “Whatsapp” del bomber azzurro arrivano caterve di screenshot dei vari giornali o delle schermate prese dalla tv. Una di quelle che ha incuriosito Higuaìn è la dichiarazione di Felipe Melo: parole che suonavano un po’ come una minaccia, seppur ferme nell’ambito sportivo e dette con leggerezza: “Ho battuto Messi a casa sua, figuriamoci se temo Higuain. Contro di lui bisogna fare come con Balotelli: ossia menare”. L’ex Juventus è noto per le sue “simpatiche” entrate, spesso proprio nei primi minuti di gioco. Giusto per far capire di che pasta è fatto lui.

    LA CALMA DEL GUERRIERO - Parole forti e un po' provocatorie, ma che lo stesso Melo ha voluto spiegare successivamente: “Su quella frase è stato fatto un romanzo - ha spiegato parlando in terza persona - Melo istiga alla violenza, Melo qui e là, come quando si fece male un giocatore del Chievo che mi venne addosso o Pazzini, situazione nella quale scivolai addirittura prima... Quella frase sul “menare” l’ho detta sorridendo. L’ho detta perché Balotelli è un giocatore differente da tutti. Come Higuain. E bisogna dedicargli molta attenzione. Ecco il senso”. Giusto non fare altre polemiche, anche perché sportivamente il confronto acceso ci sta. Se si pensa a ciò che è accaduto a Kalinic in Europa League (la foto delle ginocchia “maltrattate” ha fatto discutere parecchio, la preoccupazione per cosa accadrà a Higuaìn è presente. Eppure il diretto interessato, così come Insigne che lo ha supportato, non ha fatto drammi: “Nessuna reazione alle sue parole. Voglio giocare la partita come tutti e vincerla”. Discorso chiuso. Perché a Higuaìn riesce meglio parlare sul campo. Decisamente. Al San Paolo poi la parlantina è sciolta: ha sempre segnato a Fuorigrotta: Sampdoria, Lazio, Juventus, Fiorentina e infine Palermo e Udinese. Ogni ospite è tornata a casa con la sua firma. Sette reti più altre tre in trasferta, dove la rete è mancata soltanto con Sassuolo, Empoli, Carpi, Milan e Genoa. Sono dieci le reti in campionato: Gonzalo guarda tutti dall’alto.

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