Napoli, Insigne ora è il re del San Paolo
Un sogno, sin da piccolino. Mai nascosto: essere come Del Piero. Lorenzo Insigne è sempre stato tifosissimo del Napoli. E allora cosa c'entra la bandiera della Juventus? Insigne ha respinto i fanatismi da tifoso. Per lui Del Piero è l'esempio da seguire, nonostante la maglia bianconera. E del resto, per un giovane calciatore quale esempio migliore?
LE MAGIE ALLA PINTURICCHIO - E proprio come faceva Del Piero a Torino, Insigne domenica ha incantato il San Paolo con giocate da fenomeno. Uno spettacolo per pochi: non erano neanche in 20mila sugli spalti, ma tutti quelli che hanno guardato la partita si sono divertiti. Dribbling, assist e gol. Da opportunista la rete rifilata a Marchetti, da ispiratore il passaggio geniale per Higuain nel primo gol. E pensare che con il "nuovo" 4-3-3 di Sarri doveva essere sacrificato. Lui che da questa estate sta "studiando" da trequartista. Grande convinzione di poter cambiare ruolo, una richiesta che sarebbe arrivata a Sarri direttamente da lui. E in fondo nonostante i tanti problemi del 4-3-1-2 (due punti in tre gare, sei gol subiti) lui era stato uno dei migliori. Bravo a interpretare il ruolo di trequartista, salvo una tendenza troppo spiccata a cercare il tiro.
MODULO? COME CON ZEMAN - Contro la Lazio Sarri lo ha schierato a sinistra nel 4-3-3. La posizione che ricopriva quando giocava a Foggia e a Pescara con Zeman. Disagio? Perché mai. Efficace e sempre pericoloso, soprattutto nei tagli che hanno mandato in tilt la traballante difesa laziale. Tocchi di prima, di punta e poi di esterni. Lanci e conclusioni. Insigne sgomita con Higuain per la palma di migliore in campo: "Ala o trequartista per me non fa differenza, posso giocare tranquillamente in entrambi i ruoli", ha detto il fantasista napoletano domenica. Sapere che l’allenatore mi vede in due ruoli diversi è importante per me, mi fa sentire la sua fiducia ed è uno stimolo a fare bene". E sabato, dopo il Carpi, arriva la Juventus: Del Piero non c'è più, ma lui sì...