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Napoli, ingiustizia a Liverpool: Ancelotti non meritava di uscire dalla Champions!
Due cose sa assai bene: non deve dare profondità all’attacco inglese e le sue ripartenze devono essere rapide, immediate sfruttando il campo aperto. E così fa. Tant’è che la notte parte in equilibrio: attacca il Liverpool, ma il Napoli risponde. Sbaglia malamente Salah (7’) e un minuto dopo gli fa il verso Hamsik. Si mostra coraggioso, il Napoli, che però un errore lo commette: un po’ alla volta lascia troppo il pallone a chi gli sta di fronte e prende qualche rischio. E rischio con brivido è quello che arriva a metà tempo (22’), quando Manè fa gol facile, ma in ampio fuorigioco. Napoli salvo, ma si fanno più rare le sue giocate dalle parti di Alisson, di sicuro meno in ansia di Ospina dalla parte opposta. Ma lo sapeva il Napoli che non sarebbe stata una passeggiata. Lo sapeva e se ne accorge amaramente quando Salah (34’) non perdona gli errori in successione di Mario Rui (marcatura allegra), Koulibaly (fuori posizione) e Ospina (fuga dalla porta) e infila il pallone tra il portiere e il palo. Troppo facile. Troppo semplice. E anche troppo pericoloso visto che a Belgrado vince pure il Psg.
Cosicché, è un’altra partita quella che ricomincia dopo il gol. Assai più complicata. Anche più nervosa, con il Napoli che si fa prendere dalla frenesia. Dovrebbe ragionare, restar freddo e replicare perché gli serve il gol, ma tutto quello che riesce ad ottenere è un tiraccio affrettato e fuori mira di Fabian. No, non è il Napoli feroce, rapido, ispirato visto spesso in Champions. E’ in sofferenza la squadra di Ancelotti, che raramente mette in moto i suoi velocisti, che subisce la rapidità e la fisicità degli avversari e fa fatica a tenere Salah con Mario Rui.
Bisogna far qualcosa. Deve rischiare, Ancelotti. Anche perché perdere uno o due a zero non gli cambia nulla, mentre quello che gli serve è un gol per non buttare via la Champions. E allora eccolo il nuovo disegno: tre novità in una decina di minuti: Zielinski per Fabian, Milik per Mertens e Ghoulam per Mario Rui. Si dà una mossa, il Napoli, attacca di più, ma si scopre pure. Ci crede, finalmente, ma quasi prende il secondo gol (bravo due volte Ospina 74’). Il finale è questo: Napoli disperatamente avanti, Napoli di cuore e non di testa, Ospina decisivo, e Alisson graziato un paio di volte. Insomma, l’emozione c’è, ma è il gol quello che manca, mentre il tempo passa e Klopp comincia a fare i conti: fuori Firmino (a dieci dalla fine) e dentro Keità che dà più copertura. Ma il Napoli è stremato. Tant’è che regala a Manè (42’) una palla gol che ancora non si capisce come faccia a mandar fuori. Così come nel recupero è Milik a sparare sul portiere e a mangiarsi il gol, il pareggio e anche gli ottavi della Champions. Più cuore che pallone. Ma non basta. Il Napoli è fuori. Non è giusto ma è così. E da stamattina con l’Europa League non sarà la stessa cosa.
IL TABELLINO
Liverpool-Napoli 1-0 (primo tempo 1-0)
Marcatori: 34' pt Salah
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (45' st Lovren), Matip, Van Dijk, Robertson; Milner (39' st Fabinho), Henderson, Wijnaldum; Salah, Firmino (33' st Keita), Mané. All. Klopp
NAPOLI (4-4-2): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui (25' st Ghoulam); Callejon, Allan, Hamsik, Fabian (16' st Zielinski); Insigne, Mertens (22' st Milik). All. Ancelotti
Arbitro: Skomina (SVN)
Ammoniti: 13' pt Van Dijk (L), 40' pt Koulibaly (N), 38' st Salah (L), 46' st Robertson (L), 48' st Mané (L)