Adesso l'analisi, che pure parte da un dato numerico: otto anni fa il Napoli era la settantanovesima squadra d'Italia, iscritta (per ultima) al campionato di serie C, girone B. Oggi è la prima. Nessuna squadra in Europa ha guadagnato settantotto posizioni. Le squadre al vertice di allora, più o meno sono le stesse di oggi. I tre anni di Mazzarri (il passaggio più difficile inteso come consolidamento in A e a livello internazionale) hanno significato il principale percorso di crescita che il tecnico aveva sollecitato sin da quando aveva sostituito Donadoni ed aveva rilevato la squadra sest'ultima in classifica.

Crescita intesa come raggiungimento di certi livelli e soprattutto assestamento sugli stessi. Europa League, Champions League, Coppa Italia vinta, sono puntelli messi dalla sua squadra che al di là dei singoli successi dovevano significare percorsi di maturità da conquistare stagione dopo stagione. E allora, se da un lato la Champions disputata l'anno scorso ha significato la perdita di più di otto punti in campionato, dall'altro ha dato quella giusta dose di esperienza che oggi consente allo stesso Napoli di razionalizzare le energie, di riuscire a superare i momenti di difficoltà e riuscire comunque ad avere la meglio in situazioni di difficoltà.

(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Napoli)