Napoli:| Per l'immagine e i milioni
Stasera o lunedì, Villarreal o Milano, Europa League o campionato? Il Napoli è stato finora tormentato dal dibattito degli oziosi. Perdere questa per vincere la prossima? No, non è mai grande il club che sceglie di giocare un sol giorno da piccolo. Non è corretto, non è elegante, non è possibile programmare sconfitte e vittorie. Il Napoli ha fatto una sola scelta, ed è stata sofferta. Ha preferito risparmiare a gennaio. Non ha adeguato la squadra al doppio impegno. Ruiz, giovane speranza spagnola in difesa, e Mascara, attempato jolly dell'attacco, sono stati i soli acquisti per la panchina. Come dire: coraggio, meglio rischiare che spendere.
La linea di Aurelio De Laurentiis fu condivisa da Walter Mazzarri. Uno si sarebbe caricato di spese, l'altro di responsabilità, se solo avesse preteso i giusti rinforzi. Mazzarri preferì attenuare le aspettative nell'ambiente e la concorrenza nella squadra. Coerente con il suo stile. Il basso profilo evita delusioni, ma gli attribuisce tutti i meriti delle vittorie, come suoi personali prodigi. Il Napoli arriva così, con una squadra stanca e attaccanti contati, alla doppia svolta che vale una stagione. Mazzarri ricorre ad un gioco di prestigio. Non avendo un altro Cavani, ne spende solo la metà stasera. E' il bomber: 20 gol in 26 gare di campionato, 7 in Europa League. E' come andare a caccia lasciando il fucile nella jeep.
Ma il Napoli non ha un'altra punta di pari valore: Dumitru è con i giovani al torneo di Viareggio, Lucarelli ha una rispettabile ma troppo lunga carriera. Lo 0-0 obbliga il Villarreal a portare più avanti la sua originale linea difensiva in orizzontale, ad esporsi quindi ai micidiali blitz di Lavezzi e Hamsik, all'eventuale ingresso di Cavani nella ripresa, magari per i supplementari. L'impresa è possibile, certo. Ma è innegabile che su queste alchimie tattiche si allunghi con qualche rimorso l'ombra del mercato, lascia un segno profondo tra i migliori e le riserve.
Mazzarri deve inventare, piuttosto che scegliere nella gara che vale l'immagine in Europa e altri incassi milionari. Misura la sua ambizione con la squadra di una piccola città della Spagna orientale, Vila Real ha la metà degli abitanti di Fuorigrotta, 50 mila appena, provincia di Castellon. Piccolo e raccolto lo stadio, ma autorevole la scalata del club, promosso dalla terza divisione sulle note dei Beatles, nel 1967 cantavano Yellow Submarine. Il Villarreal è quindi per tutti 'il sottomarino giallo'. Stasera dovrà esporsi, mostrarsi in superficie con l'italiano Giuseppe Rossi e il brasiliano Honorato da Silva noto come Nilmar, due brevilinei, agili come l'esterno Cazorla e l'uomo-ovunque Borja Valero, ispidi rivali per un centrocampo compassato, se gioca anche Sosa. Alla finale di Dublino, 18 maggio, mancano sette partite. Ottavi, quarti, semifinale, e bisogna vincere stasera, chissà.
(La Repubblica - Edizione Napoli)