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    Napoli, il San Paolo e quell'atmosfera elettrica

    Napoli, il San Paolo e quell'atmosfera elettrica

    • G.S.

    L'allenatore del Napoli Maurizio Sarri ha ridato all'ambiente un'euforia magica, per i risultati e il gioco espresso, che diverte tutti, tranne gli avversari di sorta. I napoletani hanno recepito l'importanza della partita, si sono immedesimati presto in un allenatore umile, che adesso vive un sogno, e loro con lui. Ed è così, storicamente incantati, che hanno atteso la partita. Per far scattare i primi fremiti è bastato posare il telone con il simbolo della Champions, al centro del campo. Un crescendo, che ha trovato il picco quando i bambini l'hanno sollevato è cominciato ad agitare, e contestualmente è partito l'inno.

    Come si legge sul “Roma”, quella musica, su cui si fondono tre idiomi diversi, ma che nell'insieme diventa un linguaggio universale. Il San Paolo, dal canto suo, ne trasferisce tutta l'elettricità accumulata nell'attesa, pronto ad esplodere sulle parole finali. Con quell'urlo che risuona in tutta la città e trasmette una carica speciale agli undici che dovranno scendere in campo a rappresentare chi è sugli spalti. D'altronde, forse è questo il motivo se nelle ultime diciotto gare interne disputate tra Champions ed Europa League, il Napoli è sempre andato a segno.

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