Napoli, il nemico più insidioso è la paura
Sei punti in due gare erano ciò che servivano al Napoli per arrivare al big-match di domani sera a Torino con la mente tranquilla e la consapevolezza di poter finalmente battere la Juventus in casa propria. Contro Crotone ed Empoli non è stata una passeggiata anche se si è vinto senza neanche rischiare tanto. L’altra sera al San Paolo contro i toscani c’è stato un primo tempo a senso unico. Poi dopo il gol di Mertens è scattata la solita paura di non riuscire a vincere e per dieci minuti si è temuto il peggio. Poi Chiriches ha chiuso i conti che aveva aperto Mertens. Si è visto che il Napoli ha ancora qualche sintomo di “influenza” che si spera possa passare definitivamente allo Stadium.
Laddove non si è mai vinto partendo da Mazzarri, passando per Benitez fino ad arrivare a Sarri. Rispetto alla scorsa stagione non ci sono tante pressioni, anche perché la gara non vale lo scudetto. Lo stadio di Torino, però, mette lo stesso tensione ad una squadra che non riesce mai ad esprimersi ad alti livelli. Nel torneo passato sembrava che la maledizione fosse finita e che un pareggio avesse finalmente posto fine ad un tormento di quattro anni. Invece, Zaza all’87’, con gli occhi chiusi, calciò da fuori area beffando Reina grazie anche ad una deviazione di Albiol.