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Napoli, l'addio di Maggio: le destinazioni
NON SOLO L'INFORTUNIO - Lui ha lavorato sodo per recuperare, riuscendo a giocare anche le ultime due partite di campionato. Ma per la convocazione in Nazionale questo non è bastato. Di certo una carenza di condizione ottimale e la prospettiva di giocare con un'afa debilitante non hanno incoraggiato Prandelli. Eppure limitare la mancata convocazione soltanto al problema fisico è riduttivo. Con la maglia del Napoli il suo rendimento è stato precario. Grandissimo impegno, ma tante difficoltà nell'entrare nel calcio di Benitez. Per lui nessun gol e appena due assist in 22 presenze in Serie A. Un assist in Coppa Italia in quattro gare. Troppo poco per l'ex 'treno' che inorgogliva Mazzarri sulla fascia destra, e che invece poco si è adattato alle esigenze di Benitez, che ai suoi terzini chiede di fare alla perfezione entrambe le fasi.
LE PRETENDENTI NON MANCANO - Maggio era considerato un 'fedelissimo' di Prandelli, e qualche mese fa nessuno avrebbe messo in dubbio la sua partecipazione ai Mondiali. Eppure l'annata da incubo dell'azzurro si è completata con la definitiva consapevolezza che si è chiuso un ciclo. Maggio ha lasciato Coverciano decisamente abbattuto, e il suo futuro nel Napoli sembra definitivamente compromesso: la bocciatura di Prandelli sancisce l'esigenza di cambiare aria e rimettersi in discussione in un modulo più adatto alle sue esigenze. Gli estimatori non mancano: la Lazio, anche senza Reja, lo segue. Ma Maggio piace anche al Genoa, e al Verona. E non bisogna dimenticare la Juventus che cerca sempre un'alternativa a destra. E ovviamente c'è Mazzarri, che seppur coperto in quel ruolo ha chiesto un altro esterno. In un modo o nell'altro il destino di Maggio sembra ormai scritto.