Napoli-Genoa, il gemellaggio vissuto sugli spalti
E' un San Paolo addobbato a festa, quello che accoglie Napoli e Genoa, gemellate, per il primo posticipo della 30° giornata di campionato. Tanto entusiasmo. Come si legge sul “Roma”, dai distinti oltre alla solita gigantografia per Lorenzo Insigne, ce n'è stata un'altra, raffigurante Armando Izzo, il giovane napoletano in campo con la maglia del Genoa. Sul telo, inoltre, c'erano anche poche affettuose righe dei parenti. Sempre nei distinti, al confine con la curva A, uno piccolo striscione anche per il Genoa: "Un saluto al Grifone, che bello il gioco del pallone!". E' un grido di carica, invece, quello che si legge proprio dalla curva A. "9 incontri, 9 scontri: fino alla fine, vietato mollare" è l'incitamento di questo settore poco prima del calcio di inizio. Rincon, però, gela il San Paolo dopo soli dieci minuti di gioco, portando in vantaggio i rossoblu. Il clima, nonostante il passivo, rimane molto godibile.
Gli spettatori, infatti, alternano i cori di incitamento alla squadra a quelli di amicizia nei confronti degli avversari. A conferma di un gemellaggio storico, che si protrae da ormai 34 anni. All'intervallo, i 40 mila presenti rumoreggiano, per l'ammonizione che Gervasoni commina ad Insigne a tempo ormai scaduto. Nella ripresa, è subito assedio. Dopo l'ennesima parata di Perin, Higuain trova il modo di battere il portiere genoano e fa esplodere Fuorigrotta. Una mezzora di timore, di perdere terreno dalla Juventus; ma poi è ancora l'argentino a sciogliere la tensione con un destro favoloso. Lo stadio è una bolgia, unito per festeggiare il Napoli che resta in corsa. Il gol di El Kaddouri è l'epilogo perfetto, per salutare il San Paolo. Infatti, la prossima settimana il campionato si ferma per la sosta delle nazionali: si riprenderà il 3 aprile, con Udinese-Napoli, prima che gli azzurri tornino a Fuorigrotta per la gara contro il Verona del 10 dello stesso mese.