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    Napoli, Gattuso: 'Qui chi entra fa la differenza, oggi no. Volevo diventare come Maradona, ma...'

    Napoli, Gattuso: 'Qui chi entra fa la differenza, oggi no. Volevo diventare come Maradona, ma...'

    Il Napoli non va oltre il pareggio in Olanda: è 1-1 contro l'AZ Alkmaar. La qualificazione ai sedicesimi di Europa League andrà conquistata giovedì prossimo al futuro Stadio Diego Armando Maradona. Al termine della sfida di ieri Gattuso ha parlato in conferenza stampa:

    LA PRESTAZIONE - "La squadra ha creato ma il secondo tempo ha sofferto troppo. In questa squadra chi entra di solito fa sempre bene. Oggi i cambi non ci hanno dato una grandissima mano".

    DIFFICOLTÀ - "L'AZ è una squadra con caratteristiche ben precise. Oggi ha giocato in maniera diversa rispetto a quando è venuta al San Paolo, se l'è giocata a viso aperto. È una squadra che abbina giovani interessanti, di qualità, ha velocità, tecnica. Sapevamo fosse difficile. Il Napoli nella sua storia in Olanda non ha mai vinto ed eravamo consapevoli dell'importanza e della difficoltà della partita. L'AZ alla fine è uscito fuori con le sue qualità, ce l'ha messa tutta. Nel secondo tempo ci hanno messo in grande difficoltà. Analizzando le palle gol create da loro e create da noi sicuramente la partita poteva finire in maniera diversa. È stata una partita vera e noi abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità, per merito anche dell'avversario".

    SINGOLI AVVERSARI - "Chi mi ha colpito? Non sarebbe corretto fare un solo nome, l'AZ gioca da collettivo. L'anno scorso non a caso ha perso il titolo a causa del Covid, dato che era a pari punti con l'Ajax. Quest'anno ha pareggiato partite incredibili facendosi recuperare. Penso abbia ripreso la confidenza dopo averla lasciata ed è tornato ad essere quella squadra ricca di talento. Non mi piace parlare dei singoli giocatori ma da qualche anno a questa parte qui vanno via 1-2 giocatori importanti per monetizzare. Chi conosce il calcio sa che c'è una cultura, una storia dietro. Io non sono meravigliato perché gioca un calcio moderno, ci sono giocatori che difficilmente possono sbagliare partite importanti. Complimenti a loro".

    MARADONA - "Quella di Maradona è stata una perdita dolorosa sia per noi addetti ai lavori che per i calciatori. In città in questi giorni si respira un'aria diversa, c'è tristezza. C'è stato un grande senso di appartenenza, di vicinanza nei confronti di Diego. Lui è stato più di un calciatore a Napoli, ha cambiato la storia del club. I napoletani hanno avuto la fortuna di vedere al San Paolo per alcuni anni il più grande giocatore fare cose straordinarie. Per i napoletani Diego è un Dio, come San Gennaro, qualcosa di grande. La tristezza c'è e ci sarà per un po' di tempo, ma sicuramente lo ricorderanno per sempre".

    MARADONA PER GATTUSO - "Non ho avuto la fortuna di giocare contro di lui perché ho fatto l'esordio in Serie A dopo qualche anno che lui è andato via. Fino a 12 anni ho vissuto in un villaggio di 10 mila abitanti in provincia di Cosenza. Ero molto vicino a Napoli, due ore e mezza. Quando si giocava per strada, con gli amici, chi non ha imitato Maradona? È stato quello che volevo diventare. Dopo calcisticamente Madre Natura mi ha dato altre doti, sono diventato un giocatore totalmente diverso rispetto a quello che è stato Maradona. Per quello che ho visto è stato sicuramente il calciatore più forte di tutti i tempi". 

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