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    Napoli, Garcia: 'Osimhen arrabbiato? Meglio. Scudetto una spinta, a Natan serve tempo'

    Napoli, Garcia: 'Osimhen arrabbiato? Meglio. Scudetto una spinta, a Natan serve tempo'

    Rudi Garcia, tecnico del Napoli, ha commentato così la vittoria per 2-0 contro il Sassuolo ai microfoni di Dazn: “Osimhen è uscito arrabbiato? Ha ragione. L’obiettivo non era solo vincere: non abbiamo preso gol, abbiamo giocato bene, ma potevamo fare meglio anche sul piano offensivo. Per segnare di più serve, però, prendere la porta. E noi, stasera, siamo stati molto imprecisi. Dal minuto 30 al minuto 45 abbiamo lasciato troppo la palla al Sassuolo. Peccato per Raspadori: dispiace per il palo, non per il rigore dove lo hanno sbagliato tutti”.

    Juan Jesus titolare? Come sta Natan?
    “Natan ha bisogno di tempo, deve imparare il nostro calcio e la lingua, deve inserirsi dentro. Lo vedo meno timido. Tra Juan Jesus e Ostigard ho scelto l’esperienza del primo, ha risposto benissimo nelle prime due partite, è un leader di questa squadra”.

    Osimhen ha lasciato battere Raspadori?
    “Assolutamente sì, è stato un gran bel gesto”.

    Qual è il ruolo di Raspadori? Come sta Kvara?
    “Raspadori può giocare nei tre dietro la punta: può fare tutto in avanti. E sono sicuro che segnerà e farà tanti assist. Va sfruttato, sono contento di lui perché lavora tanto anche per la squadra. Kvara ha avuto una preparazione molto spezzettata, saltando 12 giorni di allenamento. Su cinque settimane ne ha fatte due di lavoro, era meglio per lui entrare in corsa quando erano stanchi gli avversari”.

    Raspadori e Kvarastkhelia avranno più libertà?
    “Raspadori non può rimanere sulla fascia, deve entrare verso il centro ed entrare in area accanto a Osimhen. Anche Kvara deve dare incertezza al suo terzino, deve chiamare la palla nello spazio, venire tra le linee: così diventa più imprevedibile tatticamente”.

    Lo scudetto sulla maglia può essere una pressione?
    “Ai calciatori ho detto: un giorno che sarete stanchi, abbassate la testa e guardate il tricolore. È una spinta, un onore: vogliamo difenderlo al meglio, come fatto nelle prime due giornate

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