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    Napoli, Garcia: 'Kim andrà via. Osimhen? Vi assicuro una cosa'

    Napoli, Garcia: 'Kim andrà via. Osimhen? Vi assicuro una cosa'

    Esattamente un mese fa Aurelio De Laurentiis annunciava Rudi Garcia come nuovo allenatore del Napoli. Ieri è iniziato il ritiro degli azzurri a Dimaro ed ecco la conferenza stampa di apertura del neotecnico Garcia:

    L'ENTUSIASMO A DIMARO - "Qui a Dimaro è tutto bello. In Francia non c'è questo 'villaggio Napoli'. Ho visto tanti bambini con i genitori vestiti d'azzurro. Si vede l'amore per il club, per i giocatori. Ci alleniamo come se fossimo al Maradona: i cori, l'ambiente. A me fa molto bene ritrovare questo clima che sapete creare in Italia e dovrebbero prenderne esempio tante squadre in Europa".

    L'ACCOGLIENZA - "È il momento di ringraziare già tutti per l'accoglienza. Vedo tanti sorrisi, significa che i tifosi sono gioiosi, entusiasti, contenti dei risultati dell'anno scorso. Dopo 33 anni vincere lo scudetto è fantastico. I tifosi ne sono fieri e hanno ragione. Complimenti a tutti quelli che hanno partecipato e Spalletti in primis. Lo ringrazio per aver detto di lasciar lavorare il Napoli e Garcia in pace".

    GIOVANI, MERCATO E MAXIME LOPEZ - "Ci siamo trovati io e il presidente Laurentiis, abbiamo ambizione e vogliamo una una squadra forte come l'anno scorso. Sappiamo che Kim non sarà più con noi, ma io vorrei tenere tutti gli altri. Poi vedremo i posti da raddoppiare sulla qualità e se ci saranno profili che ci aiuteranno a migliorare alcuni parametri. Avete visto che ho portato tanti giovani, così li vedrò da vicino. Ci sono giocatori che tornano dai prestiti e volevo vederli con i miei occhi, non con quelli degli altri. Spero che tra loro ne troverò almeno uno che possa restare per fare grandi cose con il Napoli. In passato è sempre successo il fatto di prendere tanti giovani, alcuni non conosciuti e trovarne uno di grande qualità. Farò un nome, come Maxime Lopez: l'ho fatto esordire io, nessuno lo conosceva, è venuto in allenamento e ha mostrato personalità. Non è uno che verrà al Napoli, non è il profilo che cerchiamo".

    OSIMHEN - "Ho sentito Osimhen, vi assicuro che vuole restare ed è contento di essere con noi".

    SINATTI - "Gli ho proposto di restare con noi, di lavorare allo stesso livello di Rongoni. Mi ha detto che non aveva più l'energia e non gli andava di restare. È un peccato però rispetto la sua decisione".

    ROSA AL COMPLETO - “Un allenatore vuole avere sempre la rosa al completo il più presto possibile ma è utopia, non succede mai. Abbiamo tutto il tempo di trovare il difensore centrale idoneo. Ovviamente nel club ci lavorano già da un bel po’ e abbiamo delle idee, ma vogliamo essere più sicuri possibile anche se nel mercato il 100% di successo non c’è mai. Poi subentra l’aspetto economico. Per me non c’è fretta, abbiamo tre difensori centrali. Sulla mia rosa attuale, visto che non ci sono tutti, vedo che sono tutti attenti e motivati. Oggi quando abbiamo fatto 10 contro 10 si è visto ritmo, bei duelli. Significa che hanno fame. Ci sono giovani che devono farmi vedere qualcosa. Non vedo l’ora arrivino gli altri calciatori e che saremo al completo”.
     
    OSIMHEN E KVARA – “Ovviamente ci sono i singoli che si mostrano più degli altri, quelli che fanno assist e gol. Però per farlo la palla deve arrivare. Questo vuol dire che a me piace parlare del collettivo e non dei singoli. Mi auguro che questi due, Kvara in particolare, facciano ancora la differenza per farci vincere. Tutti sono importanti, cerco di valorizzare tutti allo stesso modo”.
     
    METODO DI LAVORO – “Tanta intensità negli allenamenti, chi si prepara bene farà una buona stagione. Quando giochi in Europa, dopo la sosta di settembre giochi ogni tre giorni. Mi piace lavorare anche sul possesso palla, sul pressing alto, la riaggressione immediata una volta persa palla. Ci lavoreremo, i giocatori sono anche abituati a giocare così per quanto ho visto l’anno scorso. Però non ci sarà un solo modo di allenare e giocare, abbiamo calciatori che possono fare tante cose. Dovremo essere micidiali anche in ripartenza. Ho visto 2-3 cose che si possono migliorare”.
     
    MERCATO A CENTROCAMPO
    – “Ndombele è andato via e dobbiamo sostituirlo. Penso che per giocare con le mie squadre servono palleggiatori ma anche fisicità per aiutare Anguissa. Questo è il profilo che vogliamo per sostituire Ndombele”.
     
    ZIELINSKI E LOZANO – “Zielinski e Lozano sono sotto contratto, la loro particolarità è che sono a scadenza 2024. Il club riflette se venderli o tenerli, io voglio tenerli tutti. Lasciatemi il tempo di parlare con ognuno di loro. C’è quello che voglio io, ma anche quello che vogliono loro perché ci potrebbe essere qualcuno che vuole andare via. Io voglio tenerli tutti”.
     
    RISORSE OFFENSIVE – “Simeone e Raspadori? Abbiamo tante possibilità in attacco, una ricchezza in attacco che ci permette di incidere durante le partite. Penso di sfruttare tutti”.
     
    RASPADORI – “Se ricordo bene voi parlate della risposta da 0-0, ma questa che darò non lo è: quando vedi i giocatori hai un’idea ma non conosci mai un giocatore se non lo alleni. Quindi lasciatemi allenare Raspadori e poi potrò rispondere alla domanda sulla sua posizione in campo”.
     
    ATTEGGIAMENTO DEL NAPOLI – “Voglio essere efficace e fin quando sappiamo far uscire palla partendo da dietro lo faremo. Però se stiamo vincendo una partita importantissima che ti dà il trofeo, che vinciamo 1-0 al 90’ non partiremo da dietro. Questo per far capire la concretezza. Voglio che i giocatori abbiano leadership e qualcuno ce l’ha. Fatemi capire un attimo su chi mi posso appoggiare nei momenti delicati delle partite. Penso il mister possa incidere dalla panchina ma ci sono giocatori che devono orientare la squadra in alcune cose. Una buona squadra non si vede quando vince tutte le partite ma quando reagisce dopo un pareggio o una sconfitta”.
     
    ASSENZA DEI NAZIONALI – “Per fortuna i nazionali mancheranno solo per la prima settimana, già dalla seconda amichevole saranno in campo. Il tempo stringe, dovremo mettere a fuoco alcune cose. La prima sarà metterli nella miglior condizione fisica”.
     
    ZANOLI - “Io posso solo parlare dell’aspetto sportivo, di quella economica ci sono presidente e dirigenti. Io conosco i parametri tecnici della rosa. Ad esempio valuteremo Zanoli e ho visto buone cose in lui. Deve mostrarmi il livello e vedremo se resterà con noi”.
     
    ELMAS – “Elmas se è un giocatore polivalente, per un allenatore è un regalo. Nelle rose ci sono giocatori polivalenti che un allenatore può schierare in diversi ruoli. Per me sono importanti questi calciatori. Ha grandi qualità”.
     
    RIGORI – “Parlavo con uno dei miei collaboratori che era qui lo scorso anno e notavo che diversi rigori sono stati parati. Mi diceva che forse adesso con la qualità dei portieri non è solo un problema del Napoli ma merito degli avversari. Però sono dell’idea che si lavora, è un gesto tecnico. L’unica cosa che non puoi riprodurre è il contesto, non si può fare con la pressione della gara e con 50 mila persone in allenamento”.
     
    DOPO SPALLETTI – “Io ho vinto nel 2011 lo scudetto e la Coppa di Francia, dopo 52 e 55 anni dall’ultima volta. So cosa significa vincere in queste condizioni perché nessuno se l’aspetta. Io sono rimasto l’anno successivo e inconsciamente non ho dato il meglio di me e siamo arrivati terzi. Non era male perché siamo andati in Champions. Io devo lavorare subito sulla testa dei giocatori per fare in modo che si ripeta lo scorso anno, anche con più fiducia perché hanno dimostrato vincendo lo scudetto di essere grandi giocatori e il mio compito sarà quello di mantenere il livello alto. Lo ripeterò quando torneranno i nazionali ma già l’ho detto a questa rosa qua. Io so che rendimento possono avere, hanno alzato l’asticella e li aspetto lì. Se abbasseranno il livello sarò lì ad aspettarli e a dirgli di ritornare su”.
     
    DIFESA ALTA – “Vogliamo giocare con la difesa alta per avere il possesso palla. Se si chiuderanno le squadre avversarie avremo campo dietro di noi però dovremo essere anche in grado, se servirà, di abbassarci e mettere unghie e becco”.
     
    TOUSART – “Maxime Lopez no, Tousart forse sì. Io mi diverto a leggere alcune notizie. A volte può anche dare idee di mercato e vi ringrazio tutti (ride, ndr). Ho parlato di profilo, non mi va di parlare anche dei nomi dei giocatori. Mi sentirò tra poco con Maurizio Micheli e ora con Meluso saremo ancora più forti perché ci saranno più cervelli per riflettere”.
     
    I CAMBIAMENTI
    – “Napoli un orologio perfetto? Per far funzionare un orologio bisogna ricaricarlo. Direi più una Formula 1, ci sono presupposti affinché la macchina veloce continui ad andare bene. Dipenderà anche dai giocatori presenti nella squadra. Per questo dicevo che a me va bene se rimangono quasi tutti. Pressione no, entusiasmo sì. Sono qui davanti a voi, poteva esserci Luciano, così come qualcun altro ma il contesto è lo stesso. A Lille dopo la doppietta non avevo più o meno pressione, noi siamo mossi sul fatto di vivere grandi emozioni con i nostri giocatori. E per viverle si deve vincere qualcosa. Ho riflettuto, ho pensato ‘Si può far meglio di vincere la Serie A?’ No. C’è solo da ripetersi. Già è molto difficile perché a parte l’Inter e la Juve non ci sono squadre capaci di ripetersi nei grandi campionati. Soprattutto in Italia. So che sarà molto difficile ma sono qui davanti a voi ugualmente e non è un problema. La cosa importante per il Napoli è che deve sempre giocare la Champions, negli ultimi dieci anni l’ha giocata più di un anno su due. Invece tutti gli anni deve essere nei quattro. Poi lì c’è quarto, terzo, secondo e primo. In Champions l’anno scorso il Napoli ha raggiunto il record, mai successo di centrare i quarti. Questo è anche difficile da eguagliare e superare. Io ho fatto la semifinale con il Lione ma sarà complicato: il City ha vinto la Champions quest’anno per la prima volta dopo quindici anni di proprietà importante e ha l’allenatore migliore che è Guardiola. Dico questo perché siete intelligenti ed è difficile raggiungere un traguardo come questo. Spero lo facciate anche a casa: quando iniziate un gioco in famiglia lo fate sempre per vincere”.
     
    GIOIA DA ALLENATORE DEL NAPOLI – "Sono veramente tanto felice di essere qui. Io ero calciatore e poi sono diventato allenatore, vuol dire che cambi club per tutta la vita. La cosa complicata è lasciare amici, gente di qualità dietro di te però il bello è che incontri nuove persone con grande qualità e impari da loro. Per me il sale della vita sono gli incontri. Io mi tengo stretti molti amici, sia a Lille che a Roma che a Marsiglia. Dappertutto. Dopo i veri amici li senti qualche volta l’anno e io ne ricevo tanti e faccio fatica a rispondere a tutti. Sono contento di essere qua, sto scoprendo una città meravigliosa. In Italia si mangia bene, è un bel Paese, la bellezza della natura come la Francia. Non vedo l’ora di iniziare il campionato, la prima al Maradona e qui ho già avuto un assaggio con questo villaggio Napoli. Ho visto tifosi felici e questo mi piace”.
     
    OFFERTA DEL NAPOLI
    – “Quando ho ricevuto l’offerta del Napoli l’ho detto alla famiglia, ai miei agenti. Però non c’è stato un momento di riflessione, è stato un sì immediato. Contava il progetto sportivo”.
     
    LA MAGLIA – “Non ho visto ancora la maglia e dicono sia bellissima. Ho visto l’azzurra e devo dire che il lavoro di Valentina De Laurentiis è stato bellissimo. Penso che le maglie più belli siano quelle più semplici e le nostre nella loro semplicità sono le più belle”.

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