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Napoli, Gabbiadini non è Milik: contro la Roma meglio il falso nueve
Archiviata la sosta per le nazionali, la Serie A è pronta a ripartire con il big match di sabato pomeriggio tra Napoli e Roma. I partenopei devono fare i conti con le brutte notizie arrivate dalla Polonia: Arkadiusz Milik è stato operato in seguito alla rottura del legamento crociato e dovrà stare a lungo lontano dal campo. Il peso dell'attacco sarà tutto sulle spalle di Manolo Gabbiadini, che adesso avrà la sua occasione di riscatto dopo un avvio di stagione complicato: l'ex attaccante del Bologna avrà finalmente la possibilità di partire titolare e di dimostrare, dunque, di avere tutte le carte in regola per trascinare il Napoli.
COME CAMBIA IL NAPOLI – Con l'inserimento di Gabbiadini al posto di Milik, dal punto di vista tattico, cambia davvero poco nel gioco del Napoli, a meno di clamorose sorprese – negli ultimi giorni si è parlato addirittura della possibilità di Mertens falso nueve. Gabbiadini giocherà nella stessa posizione che ricopriva il polacco anche se, viste le caratteristiche, il ruolo dovrebbe essere leggermente diverso. In queste prime giornate di campionato, i tifosi hanno avuto modo di conoscere a fondo Milik e di apprezzarne le sue qualità da fulcro del gioco: il polacco ama molto svariare su tutto il fronte offensivo per ricevere palla e provare a creare occasioni sfruttando gli inserimenti dei compagni. Riesce a trovarsi spesso al centro del gioco offensivo del Napoli, toccando molti palloni e rendendosi pericoloso al centro dell'area. Dall'altro lato, Gabbiadini si è rivelato essere un giocatore più statico, che preferisce agire negli ultimi 25 metri e quasi sempre in direzione della porta, a differenza di Milik che invece gioca spesso di sponda spalle alla porta.
I due hanno giocato insieme circa 20 minuti nell'ultima partita, persa, contro l'Atalanta. In quella gara è stata chiara la differenza delle caratteristiche e del lavoro che richiede Maurizio Sarri: Milik si è trovato spesso a giocare quasi da trequartista, con il compito di addomesticare i palloni che arrivavano dalla difesa per poi giocarlo verso Gabbiadini, utilizzato come prima punta.
Anche nella partita contro il Chievo Verona si sono potute notare le evidenti differenze nel modo di affrontare la gara. In quell'occasione Gabbiadini, partito titolare, aveva mostrato evidenti lacune nel gioco di squadra, assentandosi spesso dalla manovra offensiva, nonostante il gol segnato al 24'. Contro i clivensi, l'attaccante italiano ha toccato 16 palloni ed effettuato 10 passaggi mentre Milik, subentrato al 64' proprio a Gabbiadini, è riuscito ad entrare in possesso del pallone per 18 volte e dialogare 11 volte con i compagni – una differenza evidente se si considerano i minuti giocati. Da queste statistiche viene fuori il differente modo di approcciarsi alla manovra offensiva dei due giocatori, con Gabbiadini che preferisce tentare gli inserimenti e ricevere il pallone sulla corsa, a differenza di Milik che lo vorrebbe sui piedi, così come accaduto anche contro l'Atalanta.
IN VISTA DI NAPOLI-ROMA – Nel primo anticipo dell'ottava giornata di Serie A contro la Roma, il Napoli potrebbe soffrire il cambio forzato tra Milik e Gabbiadini: probabilmente, contro la squadra di Spalletti, le caratteristiche del polacco sarebbe state più efficaci per scardinare la difesa avversaria. Come si è visto in queste prime partite, la Roma ha subito gli attaccanti dinamici, quelli che non hanno dato punti di riferimento ai due centrali. Da questo punto di vista, Gabbiadini potrebbe risultare troppo statico e finire facile preda di Manolas e Fazio, due difensori forti fisicamente e abili nel posizionamento difensivo. Così come contro il Chievo, Gabbiadini rischia di rimanere troppo fuori dalla manovra offensiva del Napoli, condizionando inevitabilmente tutto il reparto. L'ipotesi paventata in questi giorni di Mertens come falso 9 potrebbe, dunque, non essere totalmente errata, con Gabbiadini pronto a fare la differenza in partite più adatte alle sue caratteristiche e alla sua abilità tecnica, indubbiamente elevata.
COME CAMBIA IL NAPOLI – Con l'inserimento di Gabbiadini al posto di Milik, dal punto di vista tattico, cambia davvero poco nel gioco del Napoli, a meno di clamorose sorprese – negli ultimi giorni si è parlato addirittura della possibilità di Mertens falso nueve. Gabbiadini giocherà nella stessa posizione che ricopriva il polacco anche se, viste le caratteristiche, il ruolo dovrebbe essere leggermente diverso. In queste prime giornate di campionato, i tifosi hanno avuto modo di conoscere a fondo Milik e di apprezzarne le sue qualità da fulcro del gioco: il polacco ama molto svariare su tutto il fronte offensivo per ricevere palla e provare a creare occasioni sfruttando gli inserimenti dei compagni. Riesce a trovarsi spesso al centro del gioco offensivo del Napoli, toccando molti palloni e rendendosi pericoloso al centro dell'area. Dall'altro lato, Gabbiadini si è rivelato essere un giocatore più statico, che preferisce agire negli ultimi 25 metri e quasi sempre in direzione della porta, a differenza di Milik che invece gioca spesso di sponda spalle alla porta.
I due hanno giocato insieme circa 20 minuti nell'ultima partita, persa, contro l'Atalanta. In quella gara è stata chiara la differenza delle caratteristiche e del lavoro che richiede Maurizio Sarri: Milik si è trovato spesso a giocare quasi da trequartista, con il compito di addomesticare i palloni che arrivavano dalla difesa per poi giocarlo verso Gabbiadini, utilizzato come prima punta.
Anche nella partita contro il Chievo Verona si sono potute notare le evidenti differenze nel modo di affrontare la gara. In quell'occasione Gabbiadini, partito titolare, aveva mostrato evidenti lacune nel gioco di squadra, assentandosi spesso dalla manovra offensiva, nonostante il gol segnato al 24'. Contro i clivensi, l'attaccante italiano ha toccato 16 palloni ed effettuato 10 passaggi mentre Milik, subentrato al 64' proprio a Gabbiadini, è riuscito ad entrare in possesso del pallone per 18 volte e dialogare 11 volte con i compagni – una differenza evidente se si considerano i minuti giocati. Da queste statistiche viene fuori il differente modo di approcciarsi alla manovra offensiva dei due giocatori, con Gabbiadini che preferisce tentare gli inserimenti e ricevere il pallone sulla corsa, a differenza di Milik che lo vorrebbe sui piedi, così come accaduto anche contro l'Atalanta.
IN VISTA DI NAPOLI-ROMA – Nel primo anticipo dell'ottava giornata di Serie A contro la Roma, il Napoli potrebbe soffrire il cambio forzato tra Milik e Gabbiadini: probabilmente, contro la squadra di Spalletti, le caratteristiche del polacco sarebbe state più efficaci per scardinare la difesa avversaria. Come si è visto in queste prime partite, la Roma ha subito gli attaccanti dinamici, quelli che non hanno dato punti di riferimento ai due centrali. Da questo punto di vista, Gabbiadini potrebbe risultare troppo statico e finire facile preda di Manolas e Fazio, due difensori forti fisicamente e abili nel posizionamento difensivo. Così come contro il Chievo, Gabbiadini rischia di rimanere troppo fuori dalla manovra offensiva del Napoli, condizionando inevitabilmente tutto il reparto. L'ipotesi paventata in questi giorni di Mertens come falso 9 potrebbe, dunque, non essere totalmente errata, con Gabbiadini pronto a fare la differenza in partite più adatte alle sue caratteristiche e alla sua abilità tecnica, indubbiamente elevata.