Napoli: ecco come sarà il nuovo San Paolo
Nasce il nuovo Stadio "San Paolo", almeno nei desideri del presidente De Laurentiis. Un patto da 100 milioni per la riqualificazione dello storico impianto di Fuorigrotta: è questo quanto emerge dal disegno dell'Astaldi Group, uno dei più affermati contractor in Italia e nel mondo, dove opera nell'ambito delle infrastrutture di trasporto, acqua ed energia rinnovabile, edilizia civile ed industriale. Per saperne di più, la redazione di CalcioNapoli24.it ha contattato l'Ingegner Filippo Cavuoto, uno dei progettisti del consorzio.
MODELLO INGLESE RIADATTATO — "Il nostro lavoro è frutto della sinergia di un gruppo di esperti composto dal sottoscritto, dall'Architetto Giancarlo Scognamiglio, dall'Ingegner Gennaro Portomeo (tra l'altro, consulente per l'SSC Napoli relativamente ai lavori di adeguamento del 'San Paolo' alle norme UEFA per la prossima Champions League) e l'Ingegner Dario Boldini. Insomma, siamo una nutrita equipe di periti in materia di edilizia.
Il disegno nasce dall'elaborazione del'esempio anglosassone, ma dopo accurate valutazioni di tipo commerciale siamo giunti alla conclusione che tale modello non sia replicabile 'tout court' in Italia né tantomeno a Napoli. È stato quindi necessario applicare delle varianti perché, nel caso di specie, non parliamo di una edificazione ex novo bensì di un'opera di restyling, e pertanto abbiamo elaborato un piano che garantisse il massimo della funzionalità minimizzando però i costi. Ma, sia chiaro, ciò non vuol dire che si tratti di un intervento al risparmio: semplicemente, bisogna operare nell'ottica di non creare delle diseconomie".
COPERTURA ECO-TECNOLOGICA — "Sulla base del principio che 'adattare è meglio che edificare', abbiamo ipotizzato di smontare parzialmente la struttura attuale e riportarla al suo posto una volta eseguite le opportune modifiche, il che risulterebbe decisamente più conveniente rispetto ad un'eventuale sostituzione in blocco. In parole povere, la copertura subirebbe in più fasi un lavoro di alleggerimento atto a conferire all'intero stadio un impatto estetico di grande effetto. Il tutto attraverso l'utilizzo di un materiale sottile di nuova generazione denominato "ETFE" che, sfruttando parte della trama metallica esistente, andrebbe a coprire ogni ordine di i posto creando un suggestivo anello piano realizzato con membrana in tetrafluoretilene (tipo “Tefzel-ETFE” come quella utilizzata all’'Allianz Arena'), idonea o contenere pannelli fotovoltaici in misura adeguata alle esigenze dell’intero complesso. Insomma, spazio alle fonti di energia alternative che fornirebbero, almeno parzialmente, alimentazione per l'impianto di illuminazione ed altre funzionalità ad esso annesse".
VIA LA PRIMA 'FEDE' — "Abbiamo proposto la demolizione del primo anello esistente. In sostituzione, si andrebbe a realizzare un nuovo anello, più piccolo, in continuità con quello superiore, che si prolungherebbe verso il campo fino ad assorbire parte della pista di atletica, che verrebbe quindi solo ridimensionata e non eliminata, così da permettere ridotte attività collaterali di tipo amatoriale. La copertura totale che ne deriverebbe si estenderebbe verso il centro, ridimensionando l'attuale forma a 'disco volante' e conferendole un aspetto a 'foro stretto' che si slarghi lungo il perimetro per coprire anche le gradinate, riducendo sensibilmente gli spazi aperti".
CAPIENZA RIDOTTA — "La capienza del nuovo anello sopraelevato sarebbe di circa 10.000 posti a sedere e porterebbe quella complessiva dello stadio a circa 55.000 unità. A chi sperava in nuovo 'Maracanà' (circa 150 mila spettatori, ndr), rispondo che queste cifre non sono casuali né tantomeno modificabili. Bisogna infatti tener conto che l'UEFA fornisce precise indicazioni sulla superficie minima garantibile, e dunque basta fare due calcoli per capire non possiamo 'gonfiare' il 'San Paolo', espanderlo verso l'esterno per ampliarne i posti, proprio per una questione di limitazione legata alle norme di sicurezza. Per farla breve, in base ai nuovi standard uno stadio non può superare i 55 mila spettatori".
AFFLUENZA STILE BARCELLONA — "Grazie alla nuova conformazione dell'impianto, sarà possibile seguire percorsi senza calca e ciascuna fila di sediolini rispetterà un apposito tragitto. Ogni spettatore prenderà posto senza accavallarsi con gli altri, evitando le 'tragedie' cui siamo purtroppo abituati. Gli stessi tempi di affluenza saranno quindi ridotti al minimo, un po' come avviene in Spagna, dove ci si può accomodare al proprio posto numerato a pochi minuti dall'inizio del match e senza pericolo di disordini".
FORMATO 'MAXI CINEMA' — "Con il nuovo anello ci sarà una novità sostanziale: i 10 mila posti saranno tutti a sedere, con curve da 'cinema' che assicurino una visibilità ottimale senza il bisogno di stare in piedi durante le partite, avvicinando il pubblico al terreno di gioco e creando, in tal modo, nuove volumetrie nello spazio sottostante le gradinate.
In sostituzione degli attuali sediolini sono state proposte delle poltrone con schienale fisso e seduta ribaltabile, ma l'ultima parola in merito spetta al Napoli. Il nostro compito, infatti, ci tengo a ricordarlo, è quello di presentare un progetto estremamente flessibile.
La rimozione del terzo anello, attualmente inutilizzato (se non in caso di affluenza eccezionale), farebbe inoltre posto ad una serie di sky-box e a due mega tabelloni luminosi in corrispondenza delle Curve A e B".
NUOVI SPOGLIATOI — "L'attuale spazio dedicato agli spogliatoi rimarrà utilizzato solo in fase transitoria, mentre i nuovi ambienti verranno realizzati nella zona opposta delle tribune, ovvero tra i Distinti e la nuova gradonata. Se vogliamo raggiungere e superare l'efficienza del Meazza, ogni volume dovrà essere concepito e realizzato al meglio in termini di funzionalità; è per questo che abbiamo individuato nuove superfici per ogni singola sottostruttura. Quanto all'arredamento (poltrone azzurre, piattaforme dedicate agli ospiti ecc.), spetterà al Napoli decidere come industriarsi. D'altronde De Laurentiis è stato chiaro: vuole far lui lo stadio. È un committente molto deciso e non possiamo certo dirgli come arredare casa sua".
AMPI PARCHEGGI — "Gli interventi descritti verranno integrati con una massiccia opera di ristrutturazione e adeguamento funzionale delle strutture originarie dell’anello principale e dei volumi interrati esistenti. Particolare interesse meritano i parcheggi interrati su due livelli presenti attualmente ma non accessibili; la loro rifunzionalizzazione permetterà di avere a diposizione un notevole numero di posti auto all’interno del complesso sportivo stesso.
Quanto alle nuove volumetrie, ricavate nella parte sottostante il primo anello, ne è prevista la destinazione ad attività commerciali, ricettive, di svago e culturali; in esse inoltre sarà possibile allestire, in accordo con la dirigenza, molteplici funzioni legate al tempo libero".
NEGOZI, MA NON SOLO — "Tutto il progetto è animato dall'idea di rendere il restyling compatibile con un costo finale ammortizzabile negli anni da una società che gestisce lo sport a trecentosessanta gradi. L'opera in sé mira infatti a fornire tutta una serie di funzioni aggiuntive: dalla clinica per lo sport voluta da De Laurentiis, ad ambienti di nuovo utilizzo.
Nell’area sottostante le tribune, ad esempio, è prevista da realizzazione su più livelli di volumi destinati al Calcio Napoli, ovvero un museo della squadra e uffici di pertinenza della Società stessa; parte dei volumi ricavati saranno adibiti a sala stampa e ad aree relax: fastfood, ambienti commerciali per il merchandising e tutto ciò che possa giustificare un funzionamento settimanale, e non solo domenicale, di un complesso capace, tra l'altro, di organizzare eventi complementari a quelli calcistici che possano contribuire al bilancio economico dell'investimento. Tali volumetrie saranno connotate dall’ampio utilizzo di superfici vetrate, che ne renderanno limitato l’impatto verso l’esterno. L’idea è quella di estendere l’intervento di riqualificazione anche all’area circostante, rendendola fruibile da residenti e non, sempre nel rispetto di tematiche ambientali e all’insegna dell’utilizzo di energie rinnovabili".
ITER BUROCRATICO E TEMPI DI CONSEGNA — "Il progetto è stato sottoposto a livello informale al Comune, che ha preso atto delle nostre valutazioni tecniche e dovrà vagliare se sia il caso di iniziare ad operare. Ricordo che abbiamo presentato il disegno a scadenza del bando di novembre scorso e che quindi, per quanto fattibile, al momento rimane solo una proposta. Confidiamo molto nell'amministrazione perché l'idea costa poco, è realizzabile in due anni e soddisfa tutte le richieste. D'altronde l'Ing. Portomeo, che sta seguendo i lavori adeguamento agli standard UEFA per la prossima Champions League, ha una conoscenza giornaliera dell'esigenze di De Laurentiis, ed è per questo che abbiamo immaginato una divisione in settori.
I lavori potrebbero iniziare già a settembre e l'intervento complessivo è stato studiato per non intaccare in alcun modo l'attività agonistica, che si svolgerebbe in concomitanza con quelle di cantiere. Per far ciò, il campo non verrebbe abbassato (come proposto da qualcuno all'inizio, sull'onda del modello inglese) e si abbandonerebbe l'idea della 'conca' interrata, che d'altronde cozzerebbe con i parametri di sicurezza previsti. Insomma, a differenza di altri progetti che puntano molto sull'immagine ma restano fini a se stessi (tante luci ed idee obiettivamente poco realizzabili, con tempi di consegna lunghissimi e grandi costi di gestione), noi, invece, siamo partiti al contrario, ovvero domandandoci quali debbano essere le funzioni garantite e la finestra periodica da rispettare. Garantiamo tutto: dalle partite stagionali all'agibilità in coppa, non interrompendo l'utilizzo né di spogliatoi né tantomeno delle palestre. Il nostro è un prodotto adattabile a tutti, e la sua immagine finale deriverebbe dall'assorbimento delle funzioni richieste. Grande merito va dato soprattutto al Dott. Scognamiglio, abilissimo a dare una veste architettonica senza deturpazioni".