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Bakayoko e la scelta di Gattuso: ruolo e gerarchie, come cambia il Napoli
GATTUSO - Chi lo ha voluto fortemente è Rino Gattuso. L'allenatore del Napoli lo aveva già allenato al Milan nella stagione 2018/19, non centrando per un soffio la qualificazione in Champions. I due ai tempi rossoneri ebbero anche una discussione durante Milan-Bologna, con Bakayoko che fu mandato a scaldare, ma lo fece in maniera svogliata. Così Gattuso lo fece riaccomodare in panchina senza farlo subentrare. Il giocatore mandò a quel paese l'allenatore che non la prese benissimo. Ma Gattuso nel tempo ha dimostrato di saper voltare pagina. I due, in effetti, hanno sempre avuto un buon rapporto, prima e dopo il famoso episodio.
PERCHÈ BAKAYOKO - Con l'addio di Allan il Napoli era alla ricerca del sesto centrocampista per riuscire ad affrontare la stagione con le spalle coperte. Serviva un incontrista, un giocatore fisico in mezzo al campo. Bakayoko non è il tipico centrocampista da inserimento, quel calciatore che fa la differenza in zona gol. Ma compensa con la sua fisicità in mezzo al campo, con il suo metro e 90 che lo aiuta molto. Inoltre il Napoli aveva bisogno di un aiuto in più sulle palle inattive, sui contrasti aerei e Bakayoko rappresenta proprio l'identikit ideale.
INSERIMENTO TATTICO - L'acquisto di Bakayoko è stato pensato soprattutto in funzione del 4-2-3-1 al quale è passato Gattuso. Nel centrocampo a 2, per favorire l'estro e la fantasia di Zielinski o Fabián Ruiz serviva un giocatore dal fisico imponente. Demme e Lobotka in questo non sono il massimo, così ecco arrivare l'ex Milan e Monaco. Rappresenterà un innesto importante in questo modulo, ma anche nel classico e sicuramente riutilizzato 4-3-3, sia da mediano che da mezzala.
LE GERARCHIE - Al momento non parte come elemento chiave, nella gara di sabato contro l'Atalanta non scenderà in campo dal 1'. Bakayoko non gioca una gara ufficiale dal 7 marzo, in occasione di Nizza-Monaco. A gara in corso, però, ci saranno ottime possibilità di vederlo. Per il prosieguo della stagione starà a lui convincere Gattuso della sua indispensabilità in mediana. Ma non c'è fretta, specialmente in questi momenti così particolari e con Gattuso in panchina: ci sarà spazio per tutti nell'arco della stagione e la competitività aiuterà tutti a crescere.