Napoli, basta illudersi:| Sognare è stato bello
Villarreal-Milano, doppia missione fallita in soli cinque giorni. Addio Europa League, con tutti gli onori del caso, da ieri sera possiamo archiviare anche quel piccolo sogno cullato finora e chiamato scudetto. Non esageriamo, anzi, accontentiamoci di quanto fatto dal Napoli fino a questo momento, perché il cammino è stato tanto imperioso, quanto inatteso. Giù il cappello davanti a questa squadra che si è dannata per sette mesi con una rosa risicata e adesso, dopo 38 gare già disputate, comincia a tirare il fiato.
Sta rallentando il Napoli, e lo si vede non tanto dall'intensità del gioco, ma dal gran numero di errori commessi. Oltre che dal conseguente smarrimento che sta riportando gli azzurri ad una dimensione molto più prossima a quella che avevano fino a prima che iniziasse questa stagione. Mai così arrendevoli come ieri sera, in quella che avrebbe dovuto essere la sfida scudetto attesa dall'Italia intera. Macchè. Il Napoli ha steccato alla Scala, deludendo innanzitutto il Milan, che si aspettava un avversario molto più grintoso e volitivo. Ma l'amarezza più grande appartiene ai diecimila fan azzurri che ieri sera avevano varcato i cancelli di San Siro, nella convinzione di potersela giocare quasi alla pari con quelli che, quasi certamente, diventeranno i campioni d'Italia. Invece, hanno scoperto con gelido stupore che quel gruppo corsaro per sette volte in questo campionato, ieri sera si era nuovamente rimpicciolito nell’aver messo piede al Meazza.
Ci si chiede: ma il Napoli non se l'è giocata come sa, perché aveva le gambe pesanti oppure perché non ha avuto il coraggio di sfidare a viso aperto il Milan? La domanda è lecita e aumenta la rabbia nel pensare che, nonostante un Napoli sotto tono, il primo tempo si era chiuso sullo 0-0 e senza particolari emozioni, da una parte e dall'altra. La ripresa è cominciata anche peggio e, complice il discutibile rigore fischiato dal discusso arbitro Rocchi, i rossoneri sono passati in vantaggio. Non è un alibi per giustificare la sconfitta degli azzurri, perché sarebbe arrivata ugualmente, né tanto meno si può addebitare all'assenza di Lavezzi una così grigia serata, senza lo straccio di un tiro verso la porta di Abbiati.
Questo è il momento di guardarsi negli occhi e raccontarsi tutte le verità, per tenere saldo il gruppo e difendere con le unghie e con i denti il terzo posto, ancora saldamente in pugno agli azzurri Poi, se la squadra ritroverà lo smalto smarrito tra il Madrigal e San Siro, allora ben venga qualche soddisfazione ulteriore. Tocca a Mazzarri riordinare le fila, per capire chi ha bisogno di respirare per il gran numero di partite giocate finora. Aronica e Gargano sono i maggiori indiziati a godere di un periodo di relax in panchina, al pari di un Cavani nuovamente giù di corda. Ma fino a quando Lavezzi non avrà scontato la squalifica, il Matador dovrà stringere i denti e sacrificarsi. Sprecare tutto, adesso, sarebbe un peccato oltre che un errore. E nessun napoletano avrebbe la forza di perdonarlo.
(Il Roma)