Napoli, De Sanctis:| Cantante alla sua festa
Concedersi una serata diversa dal solito. Quando si può, anche un professionista integerrimo se la concede. 'Dai Morgan, stasera canto al teatro Posillipo: perché non mi vieni a trovare?'. Già, perché non accettare l'invito telefonico di Guido Lembo? Come si legge sul Roma, il portierone azzurro ha accettato e, una tantum, ha trascorso il sabato sera come il più normale degli esseri umani. Tavolo prenotato nel locale più fashion della città, in prima fila davanti al palco, per consumare la cena del 34esimo compleanno in compagnia dell'inseparabile moglie Giovanna.
Alle 21,30 il via alle portate per le trecento persone che avevano prenotato la cena-spettacolo con il travolgente chanconnier caprese. Impossibile non accettare l'invito rivoltogli da Guido Lembo a salire sul palco, al ritmo di 'tanti auguri a te'. Poi, il De Sanctis nei panni di cantante, quello noto soltanto agli amici nelle feste private. Avanti al ritmo del 'Ragazzo della Curva B', di Nino D'Angelo, ma soprattutto di 'O surdato nnammurato', cantato a squarciagola dal Pirata Morgan, soprattutto nel refrain 'Oi vita, oi vita mia'. L'inno del Napoli vincente: ma vincente fino al prossimo scudetto? 'Da sempre ho il Napoli nel cuore e, ora che siamo in corsa, non posso negare che ci credo eccome...', applausi a scena aperta da parte di tutta la platea, che lo ha osannato come quello che incarna il vero leader della squadra. Il ritorno al tavolo è stato celebrato in un vero e proprio tripudio, quando la mezzanotte era passata solo da pochi minuti.
La torta di rito per quello che lo stesso De Sanctis ha definito il 'compleanno professionalmente più bello della sua vita' e gli auguri ricevuti anche da un ospite inatteso. Al suo tavolo si è presentato anche l'ex compagno Matteo Contini. Il difensore del Real Sociedad ha approfittato della sosta nella Liga per l'impegno della Nazionale spagnola contro la Repubblica Ceca, così da tornare a Napoli. Come spesso gli accade. L'insolita e allegra serata di De Sanctis è finita lì, poi di corsa a casa, prima che la sala si trasformasse in una discoteca, nonostante i due giorni di riposo concesso da Mazzarri. Se si è professionista, lo si è sempre.