Napoli, De Laurentiis: 'Stop ai vincoli sugli extracomunitari'
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport. 'Il calcio in Italia non funziona e non lo sto sostenendo io, ma lo dicono i bilanci, il 70% per cento dei quali sono fallimentari - le sue parole -. È arrivato il momento ormai inderogabile di creare le condizioni affinché i club, intesi come aziende, possano vivere e prosperare e non di incamminarsi verso il baratro. Bisogna incidere in maniera profonda, perché in serie A - talvolta anche in B ed in C - ci sono costi considerevoli; serve una politica autorevole, che sia in grado di modificare questo trend e che ribalti la situazione. Non si possono sposare strategie-tampone. Si è sempre pensato, si continua persino a farlo, che con i vivai italiani si possano risolvere i problemi. Ma ciò in parte è vero ed in parte è falso, come dimostrano i Mondiali, come sottolinea la capacità di brillare del Belgio, che esporta i suoi talenti sì, ma che non ha limiti per l'importazione degli stranieri. Noi difendiamo il campanilismo, il Mondo chiede di aprirsi. Proposte? La possibilità di utilizzare i calciatori extracomunitari senza vincoli, né tetti. Ma perché la Federcalcio deve poter decidere la politica delle società? Un imprenditore deve combinare i fattori della produzione in totale libertà e senza lacci e lacciuoli posti anacronisticamente e autonomamente dalle istituzioni. Una Federazione non deve proibire, ma invitare a costruire: e come si fa, se esiste un solo Buffon, un solo Chiellini, un solo Immobile, un solo Insigne? Le 20 squadre devono restare sbilanciate tra loro? Si dovrà concedere a chiunque la possibilità di andare a comprare all'estero anche extracomunitari, come già avviene in altri Paesi europei come appunto Belgio, Portogallo, ecc., per favorire la competizione anche attraverso la competenza di chi è preposto agli acquisti verificato il budget e sentite le esigenze dell'allenatore. In questo modo crescerebbe il livello del nostro calcio e con esso il livello dei giocatori italiani in squadra, e di ciò si avvantaggerebbe anche la Nazionale'. De Laurentiis ha parlato anche del Napoli: 'Ho dovuto costruire da zero un nuovo club e l'ho dovuto fare in condizioni particolari, con la tensione che trasmetteva la priorità di conquistare in fretta la serie A mentre invece ancora affrontavamo le difficoltà e le complessità della C e della B. E quando poi siamo tornati tra le grandi, le nuove richieste: competere ai massimi livelli prima in Italia e poi in Europa. Però ce l'abbiamo fatta come Napoli e sento la soddisfazione di aver provveduto ad imprimere, nel nostro piccolo, una svolta: il fair play finanziario non è stata l'unica mossa per mostrare che esistono strade alternative da percorrere...'. Infine, sulla morte di Ciro Esposito: 'Un dramma collettivo d'una città straordinaria. E' stata esemplare la famiglia di Ciro ma adesso bisogna intervenire e seriamente e rapidamente, fronteggiando il pericolo della violenza in maniera semplice ma decisa. Va riavvicinato al calcio chi ama il calcio. Serve una volontà generale e l'introduzione di leggi da applicare, come accaduto in Inghilterra: prima hanno svuotato gli stadi dagli hooligans, poi li hanno riempiti'.