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De Laurentiis: 'Tutti mi insultavano per Sarri. Il San Paolo? E' un cesso, ci dia una mano Salvini'
'MIA SCELTA' - Prosegue il numero 1 dei partenopei: "Portarlo sulla panchina del Napoli era stata una mia scelta, che all'epoca venne osteggiata da tutti. I signori della curva mi scrissero su tutti i muri della città che avevo sbagliato. Ma sono abituato, Ricordo che quando diedi Quagliarella alla Juve sostituendolo con Cavani venni criticato e oggi tutti vorrebbero che Cavani tornasse".
SULLO STADIO - A margine di un evento tenutosi al Circolo Canottieri Napoli, De Laurentiis parla anche del San Paolo. Questo quanto raccolto da Il Mattino: "Quando dico che il San Paolo è un cesso non voglio offendere la città, ma dire che questa ha subito il peggioramento dello stadio per colpa di qualcuno che negli anni '90 si è forse pure messo in tasca soldi. Ma purtroppo a Napoli si vive alla giornata, è una realtà che conosco bene perché vengo da una famiglia napoletana che fortunatamente si è affrancata andando via dall'Italia. Sto studiando con il capo di gabinetto del Comune Auricchio, che è una valida persona dell'amministrazione, per firmare la nuova convenzione e poi vedere come migliorarlo ulteriormente. Penso ad esempio che andrebbe smontata la copertura, magari con l'aiuto dei cinesi e crearne una nuova. In generale lo stadio va vivisezionato, va studiato come portarci le persone perbene, le famiglie, i bambini. Ma è un problema di tutta Italia per questo Salvini, che ha preso una percentuale cospicua di voti, dovrebbe rimettere mano alla legge sugli stadi, sburocratizzandola".