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  • De Laurentiis: 'Italia? Partita rubata, manca un rigore. L'Ucraina ha un sogno di libertà'

    De Laurentiis: 'Italia? Partita rubata, manca un rigore. L'Ucraina ha un sogno di libertà'

    • Giovanni Annunziata, inviato
    Il noto procuratore Mario Giuffredi ha presentato il suo nuovo libro “La strada di un sogno. La mia vita da procuratore” allo Stadio Diego Armando Maradona. Prefazione di Maurizio De Giovanni e postfazione del capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo. Tanti presenti all’evento, tra cui il presidente del Napoli De Laurentiis che ha preso parola.

    RAPPORTO E NAZIONALE - “Mario fa un lavoro complicatissimo e tutti coloro che lo fanno sono degli irrazionali. Con degli irrazionali non si può che discutere fino a venire a un confronto pesante. Ma da questo si traccia la strada per un percorso insieme. Ogni persona che ha un sogno non può che essere una persona da strada. Tutti noi siamo persone che fanno la strada, riusciamo a percepire tutte le peculiarità che nel quotidiano custodiscono il sogno. In qualche modo interpretiamo i sogni degli altri. In qualche modo lui interpreta i sogni di tutti quelli che magari non vorrebbero veder rubare una partita come quella di ieri sera in cui mancava un rigore e vincerla. Ma avete giocato molto bene (guardando Di Lorenzo, ndr), poche volte ho visto la Nazionale nel periodo recente in questo modo. Però gli altri erano tosti, motivati, avevano da rappresentare un sogno di libertà”.

    ONESTÀ  - “Mentre gli altri procuratori sfruttano il giocatore per fatturare il più possibile, Giuffredi ha un’onestà intellettuale che gli permette di dire ‘se il giocatore non fa quello che dico io, lo ammazzo’”.

    COMMISSIONI - “Il lavoro di Mario è il vero lavoro della gente. Nelle società in cui il 50-60-70% sono giocatori stranieri ti vedi il procuratore alla firma del contratto e soprattutto quando l’amministrazione ti mette il mandato di pagamento. Questa è un’altra stortura del sistema, quasi una tassa da pagare. Quando ho iniziato a fare cinema ho convinto gente come Alberto Sordi o Mario Monicelli a fare a meno degli agenti. Il 10% dei loro compensi dati a chi? Non sono loro che portano l’idea del film da realizzare. Io infatti ero odiato dagli agenti perché non davo loro una percentuale. L’agente lo dovrebbe pagare il calciatore perché svolge una funzione per il calciatore. Mario è un capitolo a sé”.

    RETROSCENA - “Sarebbe stato bello comporre la triade Insigne-Immobile-Verratti ma il procuratore di Verratti disse che l’avrebbe portato a Parigi”.

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