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Napoli, dagli addii dei big agli otto colpi di Giuntoli: sorpresa Kvara, restano i rimpianti Navas e CR7
OTTO NOVITÀ - Ci sono state tante cessioni, è vero, ma di conseguenza il Napoli ha lavorato e portato in azzurro otto calciatori nuovi. Un lavoro iniziato lo scorso gennaio, quando Giuntoli e De Laurentiis misero le mani su Olivera e Kvaratskhelia. Il georgiano è la vera novità di questa Serie A e ha già avuto un grande impatto sul campionato italiano. Dopodiché attesa, scetticismo, prima dei nuovi innesti a catena in poco meno di un mese: Ostigard, Kim, Sirigu, Simeone, Raspadori e Ndombele. Un mix di giovani di prospettiva, calciatori di livello internazionale e altri pronti a rilanciarsi.
I COLPI MANCATI - Un mercato che tutto sommato può essere considerato buono perché i buchi sono stati tappati. Resta del rammarico tra i tifosi per i due nomi emersi in maniera importante, Keylor Navas e Cristiano Ronaldo, ma non concretizzati. Il portiere del PSG è stato veramente a un passo ma solo il mancato pagamento della corposa buonuscita del club transalpino ha fatto saltare la trattativa. Navas avrebbe risolto un grosso problema in casa Napoli dato che Meret non è apparso troppo sereno e Spalletti ha chiesto a gran voce un nuovo estremo difensore. Ora toccherà all'ex Udinese e Spal che però si è già messo in mostra contro il Lecce neutralizzando un rigore a Colombo. I tifosi napoletani hanno anche sognato CR7, ma tra ingaggio monstre e la mancata partenza di Osimhen non se n'è fatto nulla.
SGUARDO AL FUTURO - C'è veramente tutto nel nuovo Napoli, anche se bisogna fare sempre il bilancio tra chi è entrato e chi è andato via, dato che i giocatori che hanno salutato hanno scritto la storia del club negli ultimi anni, rappresentandolo anche in Europa con continuità. Solo il campo potrà dare delle risposte concrete e queste prime quattro giornate hanno raccontato di alti e bassi, tra le goleade contro Verona e Monza e la frenata casalinga contro il Lecce. Nel frattempo si lavora già al futuro, con la grande attenzione sul contratto di Meret da rinnovare, in scadenza tra soli dieci mesi. Perché, si sa, il mercato non dorme mai.