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    Napoli, da Samardzic al difensore che non c'è: mercato tappabuchi e tardivo, sperando nelle scommesse

    Napoli, da Samardzic al difensore che non c'è: mercato tappabuchi e tardivo, sperando nelle scommesse

    • Giovanni Annunziata
    Era il 29 dicembre scorso e, in seguito ad uno 0-0 maturato contro il Monza davanti ai propri tifosi, in conferenza stampa si presentava Aurelio De Laurentiis per fare mea culpa, in merito all'andamento deludente. Una prima parte di stagione brutta da parte del Napoli che però, a dire dello stesso presidente azzurro, sarebbe potuta essere sistemata anche grazie al mercato. "Ci muoveremo sul mercato per recuperare il tempo perduto". Diciamo che le tempistiche non sono state proprio il forte del patron, che con il ds Meluso e il capo dell'area scouting Meluso si è mosso, ma con qualche sbavatura evidente.

    AFFARI SALTATI E RITARDI - Nessun acquisto roboante, ma è anche comprensibile, considerando che il mese di gennaio non può offrire grandi offerte in termini di mercato. Però l'occasione si stava presentando con Samardzic, il Napoli è stato davvero ad un passo dall'acquisto, salvo poi veder saltare tutto. Nulla da fare per lui e per Nehuen Perez, finito non solo nel mirino azzurro, ma prontissimo a mettersi a disposizione di Mazzarri. Alla fine ha prevalso la volontà di proseguire con Ostigard rinunciando all'argentino. Nonostante fosse lì dietro uno dei primissimi investimenti da fare. Dunque, con l'Udinese non c'è stata alcuna stretta di mano, né per Samardzic né per Nehuen Perez. In più bisogna aggiungerci un colpevole ed evidente ritardo, perché se il primo acquisto Mazzocchi arrivava il 5 gennaio, per gli altri i tifosi hanno dovuto aspettare un bel po'. Nonostante l'urgenza, specialmente a centrocampo.

    GLI ACQUISTI - Alla fine sono quattro (più uno) i colpi che ha messo a segno il Napoli. Il primo, dicevamo, Mazzocchi, arrivato per lavorare da vice Di Lorenzo e dare una mano sia sulla fascia mancina che come quinto su entrambe le fasce. È uscito Zanoli, in prestito alla Salernitana. A centrocampo l'innesto di Traorè è una sorta di scommessa, perché reduce da infortuni, malaria e poco spazio in Premier League. Proprio per questo il Napoli ha puntato su un prestito con diritto di riscatto fissato a 25 milioni di euro. Stessa formula, a cifre diverse, per Dendoncker, che costerebbe "appena" 10 milioni a fine stagione in caso di riscatto. Con lui il Napoli aggiunge fisicità alla mediana, anche se è arrivato proprio negli ultimi giorni di mercato, quando l'emergenza centrocampo è stata già abbastanza smaltita. Infine, per guardare al futuro ora c'è Cyril Ngonge, classe 2000, proveniente dal Verona per 20 milioni complessivi, rinforza un reparto offensivo già di buon livello. A chiudere - non in ordine cronologico - Matija Popovic, il talentuoso classe 2005 che andrà a farsi le ossa al Monza.

    LE USCITE - Il primo (e unico vero) movimento in uscita il Napoli lo ha fatto con la cessione di Elmas, ancor prima che terminasse il 2023. Nelle casse azzurre sono entrati 20 milioni più 5 di bonus. Dopodiché è stato il momento dei prestiti di Zerbin al Monza e Gaetano (quest'ultimo last minute al Cagliari). Nel bilancio complessivo non c'è stata una spesa importante, soprattutto per l'addio dello stesso Elmas. A giugno saranno fatte delle valutazioni sui prestiti, in entrata e in uscita. È tempo di darsi da fare, con l'obiettivo che gli assist dal mercato di gennaio possano portare una qualificazione in Champions al Napoli.

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