Napoli, così Sarri è entrato nella storia
Sarri sa bene che può fidarsi del suo Napoli e della sua gente, che non ha pretese, anzi. Si parla tanto di pressione, ma in questo momento non c'è, Anzi, c’è tanta riconoscenza per un gruppo di giocatori che non solo offre gioco e spettacolo, ma anche tantissimo impegno. E poi c’è Higuaìn: questa sua annata magica da sola potrebbe valere lo scudetto.
I RECORD - Già così Sarri è entrato nella storia. Ma il sagace allenatore toscano non è uno che si accontenta di primati effimeri. Lui bada al sodo. È un po’ di tempo, ormai, che lui non parla più di bestemmiare. Chissà se il pensierino lo sta facendo anche lui. Di certo adesso sarà più difficile nascondersi, visto che il Napoli è saldamente al primo posto, e sabato andrà a Torino dall’incredibile Juventus (14 vittorie di fila, 15 considerando anche la Coppa Italia) a testa alta, col piglio (si spera) della capolista. È un Napoli che ormai è a proprio agio con le vittorie, con un atteggiamento mentalmente superiore. Sarri era stato un abile profeta nel temere seriamente la clamorosa scoppola, o comunque un pareggio sciagurato.
IL CULTO DELLA FATICA - E in effetti il Napoli ha faticato. Lo ha fatto un po’ meno la Juventus in quel di Frosinone, ma la sostanza non cambia. Gli azzurri si sono abituati a reggere questi ritmi, anche le pressioni di una squadra che viene sì sostenuta da un grande pubblico, ma che ormai sta dando anche molte aspettative. Inutile negarlo: i tifosi ormai stanno accarezzando questa dolce idea, e sarà difficile accettare di tornare sotto. Non è roba di tutti i giorni vedere un attaccante che a inizio febbraio ha già segnato 24 gol, superati già i due capocannonieri della scorsa stagione, vale a dire Icardi e Toni. Ma al Napoli va tutto bene, come è giusto che sia la capolista trasforma in oro (quasi) tutto quello che luccica.