Edinson Cavani, l'ultimo grande attaccante della storia azzurra che di diritto e a pieno titolo, in poco più di quattro partite con la sua nuova maglietta, sta entrando a passi rapidissimi nell'elenco speciale dei bomber della squadra del cuore. L'andatura dell’uruguagio è straordinaria: tre gol in campionato in altrettante partite ed un paio di reti agli svedesi dell'Elfsborg a Boras, per aprire al Napoli la porta principale dell'Europa League, quella dei gironi, un traguardo prestigioso che la squadra del cuore ha tagliato in volata grazie al Matador. Già, un soprannome che in realtà traduce in parole ciò che il giovanissimo attaccante realizza sul terreno di gioco: i suoi gol trafiggono gli avversari, proprio come avviene nell'arena quando il Torero decide di chiudere lo spettacolo con un micidiale unico colpo, la stoccata mortale, quella che Edy Cavani ha rifilato alla Samp domenica scorsa, servita a far ripartire il Napoli. Spietato il Matador azzurro, ma soltanto quando matura l'attimo per andare in gol.

Nel momento della gioia c'è un ragazzo acqua e sapone, che chiama i suoi compagni per festeggiare in un unico saldissimo abbraccio, o anche quando dopo aver segnato una rete incredibile e importantissima, alza gli occhi verso il cielo e attraverso il labiale eleva un intimo profondo ringraziamento. Sul campo è tutt'altro che un attaccabrighe. Anzi - e lo si è visto anche a Marassi - con gli avversari è sempre conciliante e cavalleresco. Non perde mai la calma pure nei momenti topici e si prodiga con i giocatori 'nemici' per riportare la calma e la serenità, conciliante com'è con la dolcezza che si ritrova: tra l'altro è nato il 14 febbraio, nel giorno della festa degli innamorati.

(Leggo - Edizione Napoli)