Napoli, caro biglietti: 'tregua' Champions, ma la protesta non si ferma
Mercoledì allo stadio di Fuorigrotta sarà finalmente “tregua”, almeno dal punto di vista del numero di spettatori. Nonostante l’ottimo avvio di campionato del Napoli al San Paolo si sono visti pochi tifosi. Circa 20mila, davvero pochi per gli standard del pubblico napoletano.
DISTANZE - Pesa, ovviamente, il caro biglietti inaugurato col Milan, con le curve vendute all’inedita cifra di 40 euro a biglietto, ben 10 in più rispetto al picco più alto che si vedeva in precedenza, vale a dire 30 euro. I tifosi non l’hanno presa bene, ma mercoledì contro il Benfica per il secondo turno di Champions League le cose andranno diversamente. Lo stadio sarà pieno, nonostante le curve a 40 euro, per un “bis” che ha irritato il pubblico, ma che non lo terrà lontano dallo stadio. Salvo sorprese non ci sarà il tutto esaurito, ma almeno il San Paolo sarà gremito, come merita questo bel Napoli. Da capire se, invece, proseguirà il clima di contestazione nei confronti del presidente De Laurentiis. Un clima che è cominciato quest’estate, quando si sono visti in città degli striscioni molto pesanti. Conseguenze del caso Higuain e di alcune dichiarazioni del presidente durante il ritiro di Dimaro.
DELA IN CINA - Non c’è stato modo di ricucire, anche perché ad aggravare la situazione è arrivato il caro biglietti. Attualmente De Laurentiis è in Cina per lavoro, anche per promuovere il marchio Napoli in oriente. Il patron tornerà agli inizi di ottobre, ma anche sabato ha ricevuto dei cori da una delle due curve, che allo stesso tempo ha srotolato uno striscione a favore di Sarri, che è sembrato uno schierarsi con l’allenatore, che dopo la partita col Genoa ha apertamente polemizzato con l’arbitro. De Laurentiis, interpellato proprio da Sarri, ha spiazzato tutti chiedendo di accettare le scelte dei direttori di gara e di non crearsi alibi. Si spera che il pienone in Champions possa rasserenare gli animi, in attesa che il pubblico partenopeo si compatti in appoggio alla squadra. Le contestazioni contro il presidente, infatti, vengono fischiate da tutto il resto dello stadio. Altro segnale dell’atmosfera di divisione che si respira.