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  • Napoli, Cannavaro:| 'Sogno scudetto e nazionale'

    Napoli, Cannavaro:| 'Sogno scudetto e nazionale'

    "Questo Napoli è una famiglia". Paolo Cannavaro, capitano e figlio di questa città, racconta le emozioni che si vivono nell'ambiente e lancia la carica per un mese cruciale per gli azzurri.

    Paolo, si dice che sognare non è peccato...

    "No, certo. Io sono il primo a sognare. Anche perché sono innanzitutto un tifoso. Ma è giusto stare attaccati alla realtà. Noi dobbiamo pensare partita per partita, restando sempre concentrati su noi stessi. Siamo consapevoli di stare interpretando una grande stagione sinora e vogliamo proseguire così. Conosciamo la nostra forza e sappiamo che tutto può dipendere da noi. Dobbiamo far leva sulle nostre forze e proseguire con la stessa concentrazione".

    Sabato con la Roma può essere un match fondamentale?

    "Importante sì, fondamentale no. A febbraio non può esistere un match decisivo. E' sicuramente una delle finali che ci aspettano da qui al termine del campionato. Il girone di ritorno è diverso da quello di andata. Soprattutto per noi. Stiamo guadagnando rispetto e ammirazione e tante squadre cambiano anche atteggiamento tattico per limitarci. Noi dobbiamo puntare sulle nostre qualità e dare sempre il massimo. Sabato a Roma sarà un'altra prova difficile che ci attende e dovremo andare in campo con la giusta mentalità".

    Di fronte ci sarà il tuo amico Borriello, ma anche Vucinic, Menez, Totti. Chi temi di più?

    "Sono tutti forti, onestamente non saprei scegliere perché ognuno di questi attaccanti ha le sue caratteristiche. E poi nella Roma c'è De Rossi che io ritengo l'anima della squadra. Sarà un match difficile, siamo consapevoli di questo. Io più che limitare la Roma, mi augurerei di vedere un Napoli fenomenale..."

    Sei il perno di una difesa che è diventata una sicurezza soprattutto al San Paolo...

    "Noi tatticamente abbiamo un concetto di difesa ampio, ovvero non inteso come singolo reparto ma come squadra. Ci ritroviamo persino gli attaccanti a difendere. Il nostro gioco coinvolge tutti, sia in attacco che in difesa. E non dimentichiamo il lavoro che fanno i centrocampisti".

    Questo è il tridente più forte che ha avuto il Napoli dopo i tempi d'oro di Maradona?

    "E' sicuramente un tridente straordinario. Certe volte noi scherzando nello spogliatoio diciamo: "ragazzi pensiamo a tenere botta e non prendere gol che poi lì davanti qualcosa succede". Ecco, questa è una battuta, ma talvolta si avvicina alla realtà. Abbiamo vinto partite importantissime grazie alle invenzioni dei nostri gioielli".

    E adesso si è sbloccato anche Sosa...

    "Siamo felicissimi per lui. Avete visto l'abbraccio in campo domenica. Il Napoli è una famiglia, tra di noi c'è amicizia e spirito di collaborazione. Parliamo tanto, ci consigliamo e seguiamo tutti la parola del mister. Non c'è invidia, ma tanto affetto. Questo è il nostro segreto e l'arma che ci ha fatto maturare in questi anni".

    Paolo dopo l'azzurro Napoli, pensi a quello Nazionale?

    "Io ci penso come è giusto che sia. Sarei felice di una eventuale convocazione, ma adesso vado dritto per la mia strada. C'è il Napoli ed una stagione che può essere importante..."

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