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    Napoli, Benitez: 'Ecco chi stiamo trattando'

    Napoli, Benitez: 'Ecco chi stiamo trattando'

    Il tecnico del Napoli Rafa Benitez ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport dei possibili acquisti che il Napoli potrebbe chiudere nel prossimo mercato invernale: "Qui in Italia si vuole tutto e subito e, dunque, si è condizionati dalla necessità di fare risultato. Diversamente, dopo tre settimane ti mandano via. Ecco perché si rende necessario prendere giocatori maturi e pronti".

    ECCO CHI VUOLE IL NAPOLI - Benitez ha rivelato alla Gazzetta dello Sport i giocatori che il Napoli sta trattando per rinforzarsi a gennaio, in virtù anche degli stop di Insigne e Zuniga: "La società sta trattando André Ayew, 25 anni, esterno offensivo dell’Olympique Marsiglia, oltre al croato Perisic e all’ex juventino Giaccherini, per il mercato di gennaio, considerati gli infortuni di Insigne e Zuniga.

    BALO IN INGHILTERRA - Benitez si sofferma anche su Balotelli, ora nella sua ex squadra, il Liverpool: "I tifosi dei Reds sono fedeli, se Balotelli lavora in campo gli staranno vicino. L'attaccante non può arrivare al Napoli, è un’ipotesi che non ho mai preso in considerazione".

    RETROSCENA TORRES - Poi Benitez svela un'indiscrezione riguardante Fernando Torres, ai tempi in cui lo spagnolo dirigeva il Liverpool: "Torres lo volli io a Liverpool, è un grande giocatore, con Gerrard si trovava senza nemmeno guardarsi, al Chelsea con me ha fatto bene. Non so che fanno altri con lui, ma io so come guidarlo. Ne discussi con Inzaghi tempo fa, e lui me ne parlò bene. Il rendimento di un attaccante dipende anche dalla qualità dei compagni che l’assistono".

    SUL RINNOVO - Benitez non può evitare di parlare della sua situazione contrattuale col Napoli: "L’esperienza mi dice che dobbiamo lavorare al progetto attuale, senza dimenticare di guardare oltre. Parlo spesso con Riccardo Bigon e dico sempre a De Laurentiis che deve garantire il futuro alla società, a prescindere dal sottoscritto. Il problema non è il rinnovo, ma la condivisione della strada giusta, che noi condividiamo, e non è un problema di soldi o investimenti. Dobbiamo operare per capire se possiamo vincere qualcosa, se possiamo andare avanti oppure no. E poi…”.

    SU LIVERPOOL E LE "VACANZE" - Lo spagnolo ha voluto fare chiarezza sulla vicenda "vacanze", che ha portato la stampa a criticarlo fortemente per essersi allontanato dal Napoli: "Ho la mia famiglia lontano, mia moglie e le mie due figlie vivono a Liverpool. E’ la prima volta che non le ho con me e non è facile. De Laurentiis sa bene quanto sia importante il valore della famiglia. La verità sulle "vacanze" è che avevo programmato tre giorni liberi e quattro di allenamenti. Io vivo nell’albergo attiguo al centro sportivo, lavoro anche 16 ore al giorno e ho uno staff di massimo valore: può anche starci che vada via qualche giorno durante una sosta. Non credo che gli allenatori italiani vivano nei rispettivi centri sportivi e passino con i giocatori il tempo che trascorro io”.

    SUL FUTURO DA CT DELLA SPAGNA - L'ex tecnico dell'Inter rilascia anche qualche battuta sulla possibilità di vederlo in futuro selezionatore della nazionale spagnola: "In passato, quando mi veniva posto questa domanda e io rispondevo, il giorno dopo mi ritrovavo sui giornali titoli tipo: Benitez vuole la nazionale. Potrebbe essere un’idea, certo, ma a me piace lavorare sul campo, quotidianamente. Sono un insegnante, laureato all’Inef (scienze motorie, n.d.r.), la mia metodologia è insegnare. Io lavoro sulla testa del giocatore, per fargli capire il calcio, non solo su un modulo. Le convocazioni in nazionale di Callejon e la crescita di Koulibaly hanno premiato il loro e il mio lavoro”.

    SUL MERCATO DEGLI STRANIERI - "Così è il mercato. Qui in Italia si vuole tutto e subito e, dunque, si è condizionati dalla necessità di fare risultato. Diversamente, dopo tre settimane ti mandano via. Ecco perché si rende necessario prendere giocatori maturi e pronti”.

    SU CHAMPIONS E SCUDETTO - Benitez ritorna sull'eliminazione dalla Champions League e sulla possibilità di vedere il Napoli in lotta per lo Scudetto: "In Champions ero convinto di passare e volevo togliere pressione ai miei giocatori. Comunque, quell’eliminazione ha influito tantissimo sulla parte iniziale della stagione. Non ci si può affermare con un fatturato inferiore agli altri. I numeri si devono analizzare nel contesto. Lo scorso anno abbiamo ottenuto 10 successi esterni, 78 punti e 104 gol: non si può dire che non si è fatto bene. Qui in Italia c’è equilibrio perché Lazio, Inter e Milan sono lì, in Spagna la differenza è più ampia. Dopo quattro anni con Mazzarri e la cessione di Cavani, per quello che abbiamo fatto è come se avessimo vinto. E una bella soddisfazione che ho avuto di recente è stato incrociare alcuni tifosi che mi hanno detto, ‘mister, finalmente ora ci divertiamo’. Un progetto non dipende da un solo risultato, è importante creare la base per migliorare sempre e avere la possibilità, anno dopo anno, di vincere attraendo giocatori migliori. La Juve è l’esempio: struttura, rosa, organizzazione della società, componenti che si sono consolidate negli anni. I giocatori e la struttura della società fanno la differenza”.

    SULLA SUPERCOPPA -  Benitez parla anche della Supercoppa italiana, che gli azzurri giocheranno prima di Natale contro la Juventus: "E' una competizione che c’interessa eccome, ma sono concentrato sul campionato per capire dove possiamo risparmiare qualcuno per evitare infortuni. Tutti, comunque, devono essere preparati, questo è uno dei motivi per cui non comunico mai la formazione prima dell’immediata vigilia”.
     

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