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    Napoli, bando alla scaramanzia: Spalletti e Osimhen due facce di una medaglia ormai d'oro

    Napoli, bando alla scaramanzia: Spalletti e Osimhen due facce di una medaglia ormai d'oro

    • Giovanni Annunziata
    Victor Osimhen vive per il gol, vive per fare la differenza in ogni singola partita. E quando non ci riesce non è mai contento di se stesso. Questa sera deve essere contento lo stesso perché l'1-0 del Napoli nasce da una sua palla recuperata a centrocampo. Ma non solo. Perché c'è tutto il lavoro di contorno, nel momento in cui tiene in apprensione per 90 minuti l'intera difesa dell'Atalanta e fa tremare più volte le gambe del reparto arretrato nerazzurro.

    LA RABBIA - Evidente gesto di stizza di Victor Osimhen quando all'85' è apparso il suo numero sulla lavagnetta a bordo campo che ne segnalava la sostituzione in favore di Simeone. Una frustrazione nata soprattutto dall'occasione avuta pochi secondi prima quando non ha controllato palla come avrebbe voluto: ci fosse riuscito sarebbe andato via in campo aperto, praticamente trovandosi a tu per tu con Musso in area di rigore,

    OSIMHEN A SECCO - Poi la consapevolezza di non avere più minuti a disposizione per tornare al gol. Oggi fa notizia Osimhen che per 180 minuti consecutivi non è entrato nel tabellino dei marcatori. Eppure di occasioni ce ne sono state: contro la Lazio la traversa gli negò il gol del pareggio, contro l'Atalanta, invece, stava per far esplodere il Maradona con una rovesciata pazzesca. Bellissimo il gesto tecnico, purtroppo per lui centrale il tentativo. Nessun problema per Luciano Spalletti che ha compreso benissimo il dispiacere del centravanti nigeriano, ma consapevole di avere la situazione in pugno e di potersi affidare su un'altra certezza come Simeone. Pacca sulla testa di Osimhen che si accomodava in panchina, rincuorando e ringraziando il suo pazzesco numero nove. Il Napoli vince ancora, lo fa senza che il capocannoniere segni ma poco importa. Altri tre punti, altro allungo in classifica. Non c'è storia, il Napoli, Spalletti e Osimhen sono troppo più forti di chiunque.

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