L’altra gara, quella del tifo, si è combattuta a ritmo di ping-pong, con i turchi superiori non solo in campo ma anche sugli spalti, secondo la verità raccontata dai decibel. Ha fatto il resto la pochezza del Napoli, fragile e deludente al cospetto di un avversario per nulla irresistibile. Eppure i minuti finali, affrontati col rinnovato entusiasmo fornito dalla speranza di una rimonta, avevano risvegliato il catino di Fuorigrotta, di nuovo azzurro per quindici minuti.

La beffa finale ha invertito nuovamente i fattori, regalando ai turchi un successo storico e al Napoli la terza sconfitta consecutiva, condita dai fischi indirizzati a Insigne, uscito tra le polemiche. Come si legge sul "Roma", nulla da salvare, nemmeno la classifica, con il Napoli ancora primo ma sotto tiro, dopo il capitombolo di iersera. E la prossima sarà in Turchia, in uno stadio che già si annuncia infuocato. Una prova del nove, soprattutto per i tifosi. Gli stessi che se le sono promesse per il primo novembre. Una data da segnare in rosso. L’allarme sicurezza è già scattato.