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Napoli, altro che addio: Albiol è un pilastro
Ha attraversato indenne l’inferno prima di guadagnare il purgatorio e infine il paradiso. Ne ha viste di ogni tipo il difensore del Napoli Raul Albiol, arrivato col certificato di indicazione calcistica protetta, spedito direttamente da Madrid e finito presto nelle retrovie: un errore dopo l’altro, i dubbi e le ansie, il timore di non riuscire a sistemare un ragazzo già avanti con gli anni e con un ingaggio piuttosto pesante. Poi Sarri e non più Benitez, colui che lo aveva voluto a Napoli: ricostruire e ripartire da zero, senza tener conto del curriculum, personale e non.
Una sfida nella sfida, accolta dall’allenatore e vissuta degnamente dal calciatore che, come l’ultimo dei gregario, come se il passato davvero non contasse, si è messo a completa disposizione del tecnico. E’ apparso rigenerato, ringalluzzito da una cura che gli ha restituito fiducia e autorevolezza. Titolare sempre, dodici volte su dodici in campionato. Il riposo coincide con l’Europa, assaggiata solo in una circostanza, nel 5 a 0 rifilato al Club Bruges che di fatto ha aperto il nuovo corso degli azzurri.