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Napoli, alta tensione: Insigne chiede scusa, ma lo spogliatoio ribolle. Gattuso non può sbagliare col Bologna
IN BILICO - L’armistizio tra il presidente De Laurentiis e Gattuso per ore regge, ma un eventuale crollo con Bologna potrebbe rimettere tutto in discussione. Certo al momento, con la stagione che si avvia alle ultime curve, la strada che sembra più semplice è quella di una separazione a fine giugno, quando scadrà il contratto dell’ex Milan. Che, intanto, si trova a gestire una crisi interna allo spogliatoio. Il gruppo coeso di qualche tempo fa, sempre con l’allenatore, appare come un lontano ricordo.
LE SCUSE DI INSIGNE - A colpire di più è stato il duro sfogo di Lorenzo Insigne al fischio finale della partita con il Sassuolo. Il suo labiale, all’uscita dal campo, ha scosso lo spogliatoio. “Squadra di m….”, parole che il capitano a freddo ha provato a spiegare ai compagni: si è scusato, ha capito di aver esagerato, di non aver dato l’esempio, ma ha anche invitato tutti a riflettere sul rendimento di un gruppo nato e pensato per lottare per le posizioni di vertice, relegato invece a metà classifica.
IL NUOVO CASO - Non ha aiutato Mario Rui, cacciato da Gattuso dal campo prima della fine dell’allenamento per scarsa concentrazione e per una rispostaccia data a un compagno più giovane. Il provvedimento per il terzino, punito anche prima della trasferta con il Bologna dell’8 novembre, certifica un’insofferenza interna che testimonia come Gattuso fatichi in questo momento a imporre la propria leadership, la propria guida. I dialoghi tra gruppo squadra e società sono ai minimi termini, serve una reazione positiva in campo. Dalla partita con il Bologna dovranno arrivare risposte incoraggianti, altrimenti si rischia il tracollo definitivo.