Napoli, ag. Giaccherini: 'Poteva andare in Cina. Cairo furioso'
Emanuele Giaccherini, centrocampista comprato dal Napoli nell'ultima sessione di mercato estiva, non ha ancora esordito con la sua nuova maglia per colpa di un fastidioso infortunio. Il suo procuratore, Furio Valcareggi, è stato intervistato da La Repubblica di Bologna, definendo alcuni dettagli di come sia avvenuta la cessione al club partenopeo: "Abbiamo fatto di tutto perchè restasse al Bologna. E saremmo rimasti anche volentieri. Ci abbiamo provato e ci hanno provato pure loro. Ma il mercato ha preso un’altra strada. Alla fine gli altri sono arrivati con l’artiglieria pesante. È il calcio, funziona così. L’Europeo ha tenuto alta la quotazione. A un certo punto il Bologna ha ritenuto di non poterselo permettere, ma credetemi quando dico che ha fatto il possibile per tenerlo. Ne ho parlato a lungo con Fenucci e Bigon, mi hanno fatto proposte intelligenti. Solo una cosa mi ha stupito: che Donadoni, l’allenatore che lo aveva rigenerato, non l’abbia mai chiamato durante l’Europeo. Al Napoli non ha il posto fisso? Alla Juve Giaccherini se la vedeva in un centrocampo con Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio, e faceva ugualmente l’80% delle partite, raccogliendo tutti i premi legati alle presenze. Per andare a Napoli abbiamo fatto arrabbiare Cairo, e non poco. Avevamo già fatto tutto! L’accordo era stato trovato nel suo stabilimento a Forte dei Marmi, sullo stesso tavolo dove aveva firmato Immobile. Erano i giorni in cui stava comprando Rcs, e mi dedicò ugualmente quattro ore del suo tempo. Un signore. Poco dopo, però, mi chiamò Giuntoli dal Napoli e mi fece delle avances che non potevo rifiutare. A malincuore ho chiamato Cairo, che giustamente non l’ha presa benissimo. A Napoli abbiamo trovato una situazione ideale. Ci hanno garantito sostanzialmente lo stesso trattamento inglese per tre anni. È come stare a Sunderland, ma con casa a Posillipo. Non male, insomma. Lo cercavano in Cina, ma lì si va solo per i soldi”.