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  • Napoli, addio alla dimensione internazionale?

    Napoli, addio alla dimensione internazionale?

    • G.S.
    Non proprio il “profilo internazionale” che ci si aspettava, dopo l’identikit tracciato da De Laurentiis in seguito all’addio di Rafa Benitez. Maurizio Sarri è ultracinquantenne, ha appena concluso il suo primo anno di Serie A (più che dignitosamente) con l’Empoli e adesso sarà l’allenatore del Napoli per la prossima stagione e, forse, anche per quella successiva. Cambiamenti radicali, ovviamente, lo aspettano. Non solo dal punto di vista economico, dove vedrà il suo stipendio quintuplicarsi: da 300 mila euro a un milione e mezzo. Si passa da Monteboro, il centro di allenamento tra le panchine empolesi, a Castelvolturno, lontano da occhi indiscreti, in mezzo alla pineta e con vista sul mare.

    Ma ciò che sarà completamente diverso rispetto a prima è la squadra. Il suo Empoli era un perfetto mix di giocatori giovani, maturi e vecchie glorie (senza offesa per Tavano e Maccarone). Come si legge sul “Roma”, una squadra nata per stupire in Serie A, il tutto semplicemente conquistando senza patemi e con largo anticipo la salvezza. A Napoli, tutta un’altra cosa. Giocatori di calibro internazionale (alcuni), ambiziosi, perennemente sotto una pressione che non si è mai saputa gestire, per via di una tifoseria stanca di essere riempita solo di promesse. Se un tecnico già conosciuto e vincente poteva essere un incentivo per trattenere i grandi nomi presenti in rosa, De Laurentiis si è giocato anche questa carta.

     

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