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L'ex Nalini a CM: 'Crotone-Lazio la mia miglior partita, Lazzari un top player. Rivincita con Lotito, mi voleva ma...'
In quel caso il match terminò con un pareggio, 2-2. L’anno prima, invece, arrivò addirittura una sconfitta per 3-1. Tra i protagonisti di quella partita vi fu senza dubbio Andrea Nalini. Ora è un calciatore del L.R. Vicenza Virtus, club che milita in Serie B. In quell’ultima giornata di Serie A della stagione 2016/17 però, con la sua doppietta contro la Lazio assicurò la tanto sognata salvezza al Crotone, allora allenato da Davide Nicola. A distanza di oltre tre anni ecco i ricordi dell’attaccante veneto, ma anche le sue impressioni sull’attuale rosa a disposizione di Inzaghi.
Ciao Andrea, che ricordi ti evoca Crotone-Lazio?
“Penso che sia il coronamento di quello che si sogna da bambini. Arrivare nella massima serie e poi fare la tua miglior partita di sempre all’ultima giornata, tra l’altro importantissima per la salvezza del Crotone. Me lo ricorderò per sempre. Tra i due gol segnati quella sera scelgo il primo perché ha sbloccato il match ed è stato migliore a livello tecnico rispetto al secondo”.
Hai trafitto Strakosha, tuo ex compagno alla Salernitana…
“Sì. Ricordo che ho fatto arrabbiare Strakosha. Insieme giocammo alla Salernitana. Quella sera mi disse: ‘Oh ma cos’hai mangiato oggi?!’. Forse mi ricordava meno forte (ride, ndr)”.
Una piccola rivincita con Lotito…
“Quella gara per me è stata anche una rivincita con Lotito. Quest’ultimo ai tempi della Salernitana in Serie C mi diceva sempre: ‘Nalì Nalì ti porto con me alla Lazio’, ma poi non l’ha mai fatto”.
Tornando all’attualità, la squadra di Inzaghi deve mettere punti in cascina. Di fronte però troverà un Crotone che venderà cara la pelle. Che partita ti aspetti?
“Conoscendo l’ambiente di Crotone loro basano tutto sul lavoro e seguiranno al 100% il mister. Stroppa fa giocare la squadra benissimo. Certo in A non è come in B, soffri il salto fisicamente, tatticamente e tecnicamente. Però il Crotone sta pian piano trovando la quadratura. Poi lo Scida è un campo stretto, ci saranno meno spazi in profondità per la Lazio”.
In estate hai giocato in amichevole contro la Lazio. Cosa ti ha colpito della squadra di Inzaghi?
“Mi ha colpito che quando palleggiano è difficile non solo togliergli palla, ma anche andarli a prendere in pressione alta. Hanno una qualità che gli permette di uscire facilmente”.
Belle parole per Lazzari…
“Tra i calciatori biancocelesti ci tengo a menzionare Lazzari, e lo conosco anche bene. Mi impressiona sempre di più: invecchiando migliora, come il vino. In ogni categoria, dai dillettanti alla Serie A, passando per la Serie B e la C, ha sempre fatto la differenza. Si merita tutto questo”.
Secondo te a cosa può puntare la Lazio?
“Può puntare a far bene su più fronti, anche perché ha una squadra importante. Sul mercato mi aspettavo qualche nome più altisonante, sono sincero, ma la forza della Lazio sta nel gruppo. La squadra non molla mai e raggiunge sempre risultati postivi. In Champions è partita bene, in campionato un po’ meno vista anche l’emergenza. Sono sicuro che dirà la sua”.
Hai seguito la vicenda Immobile? Che idea ti sei fatto?
“Certo che ho seguito. Immagino che per lui non sia stato facile. Fai un tampone negativo poi l’Asl ti blocca. Sicuramente ti girano le balle. A lui però non devo insegnare nulla. Sa meglio di me che non mollando mai e lavorando ne verrà fuori. Sono sicuro che trasformerà la rabbia dell’ultimo periodo in grandi prestazioni. Allenarsi a casa non è come allenarsi in campo, ovvio. Ma anche se a livello atletico sarà leggermente indietro, colmerà il gap con la sua qualità”.