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    Nagelsmann-Klopp, il manifesto dei 'Laptop Trainer': la scuola tedesca del guru Rangnick alla conquista dell'Europa

    Nagelsmann-Klopp, il manifesto dei 'Laptop Trainer': la scuola tedesca del guru Rangnick alla conquista dell'Europa

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Con l'ottavo di Champions Lipsia vs Liverpool stasera sono uno di fronte all'altro due allenatori tedeschi, Julian Nagelsmann e Jurgen Klopp, l’astro in ascesa del calcio europeo e quello che già oggi - carico di gloria - viene considerato un guru. Può essere (ma anche no, vedremo) un passaggio di consegne tra due generazioni (33 anni Nagelsman, 53 Klopp) divise da vent’anni di differenza ma unite dal filo rosso di una scuola tedesca che - in questo preciso momento storico - è il laboratorio europeo da studiare con più attenzione. Non è un caso che la finale di Champions dell'anno scorso - Bayern Monaco-Psg - abbia visto di fronte due tedeschi, Flick e Tuchel. E non è un caso che tre dei cinque campionati europei (Premier League, Ligue 1 e Bundesliga) nel 2020 siano stati vinti da allenatori tedeschi: Klopp, Tuchel e Flick. La Bundesliga in quest'ultimo decennio - forte di premesse economiche che nessuna lega vanta in Europa - ha trovato una propria nuova identità, una diversità che non ha mai avuto e che contempla tradizione e innovazione, lo ha fatto riassumendo il meglio dei due modelli a cui i suoi allenatori si sono ispirati, la Premier e la Liga. Il calcio tedesco è da tempo la summa di queste due scuole: offensivo, coraggioso, soprattutto flessibile.

    In Germania li chiamano i «Laptop Trainer», ovvero gli allenatori cresciuti a pane e pc, studiando tattica e cercando soluzioni nei riflessi dello schermo. Il loro maestro è Rangnick. Molti dei nomi che andremo a fare li ha «formati» o ispirati lui. Nomi da appuntarsi, quindi: il 44enne Marco Rose, che con il suo Borussia Mönchengladbach, è chiamato alla sfida più improba degli ottavi di Champions, contro lo stra-favorito City di Guardiola; il 39enne Edin Terzic, tecnico del Borussia Dortmund (agli ottavi incrocia il Siviglia) cresciuto all'ombra prima di Klopp e poi dello svizzero Favre; un altro vice (come Frick) pronto a prendersi la scena. E soprattutto l’ancora poco conosciuto Sebastian Hoeneß, figlio di Dieter e nipote di Uli, due glorie anni 70 e 80 del calcio tedesco. Hoeneß (classe 1982 come Terzic) a luglio è arrivato all’Hoffenheim, dopo l'apprendistato con l'Under 23 del Bayern. Sta faticando in campionato (è 12°), ai sedicesimi di Europa League ha un avversato soft (i norvegesi del Molde); ma viene ritenuto il tecnico più brillante della sua generazione. Oggi Klopp - al netto delll’attuale momento di difficoltà - e Nagelsmann sono gli esempi più marcatamente «tedeschi» nella filosofia del gioco (e sarà bello vedere chi dei due andrà avanti in Champions), ma Tuchel (Chelsea, ma fino all'altro ieri al Psg) e Tedesco allo Spartak Mosca sono in scia e dietro a loro sta sgomitando una pattuglia di nomi già conosciuti, ma anche no. Uno su tutti: l’austriaco René Maric, 28 anni, da due anni assistente di Rose al Borussia Mönchengladbach (i due avevano lavorato insieme a Salisburgo).

    La caratteristica che accomuna questi allenatori è quella di aver studiato alla DFB-Trainer Akademie (l'equivalente della nostra Coverciano), di aver lavorato a lungo nelle giovanili (cosa che tra i colleghi italiani di livello succede di rado) e di aver fatto i vice a colleghi più esperti: questo il percorso di altri due emergenti che guidano la coppia di testa nella Seconda Divisione di Germania, Daniel Thioune (Amburgo) e Thomas Reis (Bochum). Comunque vada a finire questa stagione, sono entrambi pronti per il salto in Bundesliga. Sono allenatori che arrivano già pronti, già preparati all'esame, già attrezzati: Hansi Flick - l'allenatore del Bayern che ha più titoli vinti (6) di partite perse (5 su 65 totali) - è stato per otto anni (2006-2014) il vice di Low in nazionale e - stando ai sussurri in Germania - è il più accreditato a prenderne il posto da ct, quando avrà finito di saziarsi con il Bayern.

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