Museo Udinese:|Zico c'è già
Abbiamo scritto troppe volte che in sede all’Udinese non c’è una foto di Zico. Ci sbagliavamo, e ringraziamo la signora Pozzo che ce l’ha mostrata: è nella sala più importante, quella chiusa ai giornalisti e ai tifosi, quella dove capeggiano le foto storiche e i trofei più importanti.
Per cui è giusto scriverlo, come quando scrivevamo il contrario.
Ora la sfida è col nuovo stadio creare un museo delle emozioni: quelle che solo un tifoso può capire, quelle che ti ricordano quando eri piccolo e stavi al moretti sulle spalle di tuo papà, quelle che ti han fatto piangere di gioia e di dolore, di rabbia e orgoglio, quelle che cavalcano il tempo falciato da una mannaia, che scorre senza farti nemmeno capire cosa è accaduto o stia accadendo attorno a te. Personalmente, non ho ancora davanti la Champions.
Ricordo la mia prima volta a Wembley, quello vero con le due torri. Appena entri respiri aria di storia con i gonfaloni di tutte le squadre professionistiche che calano per tutto l’ovale, gli spogliatoi con le maglie, e il campo che, con gli occhi chiusi veniva inondato delle urla di 90 mila persone come in una partita vera: lì capisci cos’è il calcio.
Importare questo e far crescere il nostro calcio con i nostri ricordi e i nostri bambini deve essere il prossimo passo.Chi ha la forza di farlo avrà successo, chi attuerà politiche diverse otterrà un prodotto inaridito e, forse, senza più soldi per far sognare.