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    Muriel a Siviglia: per il 'nuovo Ronaldo' è il momento della consacrazione

    Muriel a Siviglia: per il 'nuovo Ronaldo' è il momento della consacrazione

    • Matteo Serra
    A Luis Muriel l'etichetta di "Nuovo Ronaldo" è stata affibbiata prima di tutto per l'estetica: quel sorriso grande, a tutto bocca, che esplode felice sul volto ancora da bambino, caratterizzato da due dentoni e  pieno di felicità. Poi però qualcuno ha iniziato a notare anche altro: la tecnica prima, la velocità poi e infine la maestria con cui fonde questi due fondamentali del calcio. Per molti: "Certo, non è Ronaldo, ma un po' lo ricorda". In Italia lo abbiamo conosciuto con la maglia del Lecce (molto bene) con quella dell'Udinese (molto male) e infine con la Samp, dove dopo un inizio opaco ha incontrato il suo maestro Giampaolo ed è rinato. Oggi Muriel vola a Siviglia, deciso a conquistarsi definitivamente uno degli epiteti più importanti del calcio
    ESPLOSIONE - Quando dal Sudamerica arriva un talento interessante, solitamente dietro c'è sempre lo zampino dell'Udinese. I friulani si accorgono di lui nel 2010, quando ancora giocava nel Deportivo Cali, dove per pagarsi il biglietto per andare agli allenamenti vendeva i Buñuelos (una specie di frittelle) di nonna Cecilia, nome che porta tatuato sulla schiena, per strada (è questo il suo piatto preferito, altro che merendina...). L'Udinese lo parcheggia prima al Granada, dove gioca poco o niente, poi al Lecce. In Salento, prima con Di Francesco e poi con Cosmi, fa intravvedere a tutti cosa sa fare: 7 gol in 29 partite al primo anno di Serie A, con vittime illustri come Napoli, Roma e Inter. La Serie A si accorge di lui. L'Udinese si frega le mani e lo riporta a casa. In bianconero però, Muriel delude. Qualche infortunio, forse qualche chilo di troppo, poca intesa con l'ambiente e altrettanta voglia di allenarsi. Appena 15 gol in 3 stagioni; così come si era guadagnato la Serie A, Muriel la perde, diventando un giocatore per tutti su cui non vale la pena scommettere, tanto è certo rimanere delusi dopo essere stati illusi. Dopo 11 partite nel girone di andata, Muriel passa alla Sampdoria per 12 milioni. In blucerchiato segna subito all'esordio ma dopo l'entusiasmo iniziale, torna il solito Muriel, tra infortuni, sprazzi di grandi gol e tante, troppe pause. 

    L'ARRIVO DI GIAMPAOLO - Uno che arriva dalla terra dedicata a Cristoforo Colombo però non poteva che trovare la propria America a Genova. La svolta per la carriera di Muriel si verifica nell'estate del 2016. Sulla panchina della Samp arriva Giampaolo e lui prende la maglia numero 9, dopo anni con la 24 sulle spalle. Si crea subito grande feeling con l'allenatore, che riesce a capirne pregi e difetti. "E' un uomo meraviglioso - ha detto Muriel - spiega le cose e lascia la possibilità di interpretarle, mi permette di mettere le mie qualità nel gioco di squadra". Nell'ultima stagione record di gol (11), assist (9), gol nel deby tra andata e ritorno. Così lo ha notato il Siviglia, che lo ha portato via da Genova per 20 milioni piu il 20% della futura vendita. Muriel però non ha perso negli anni quel sorriso ingenuo e di Genova parla così: "Porterò sempre questa città nel cuore; qui sono rinato, mia mamma e mio papà mi hanno insegnato ad amare chi ti porge la mano. Amare e non dimenticare, per me sono valori fondamentali". Muriel parte per diventare grande, questa volta senza se e senza ma. 

    @MattSerra5
     

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