Calciomercato.com

  • Getty Images
    Muriel senza rimpianti: "Se fossi stato un top con regole più rigide avrei perso la gioia di giocare"

    Muriel senza rimpianti: "Se fossi stato un top con regole più rigide avrei perso la gioia di giocare"

    • Federico Targetti
    Luis Muriel, ex attaccante dell'Atalanta, ha parlato a La Gazzetta dello Sport nel giorno della sfida tra la Dea e il Real Madrid in Champions League: impossibile non tornare con la mente all'ultima perla del colombiano in Serie A, proprio in Atalanta-Milan dell'anno scorso, di questi tempi: 

    “Ero entrato in campo da otto minuti, mi è arrivata la palla giusta e ho segnato una rete meravigliosa. Col senno di poi, è l’ultima vera magia della mia esperienza in Serie A. Ricordo che, una volta sentito il boato dello stadio, cominciai a correre verso i compagni gridando estás loco, estás loco, sei un pazzo!”

    A ORLANDO - "Un anno fa non mi vedevo lontano da Bergamo, poi la WSC di Alessandro Lucci mi ha parlato di questa offerta da Orlando che risultò convincente sia per me che per l’Atalanta. Mi sono trasferito negli Stati Uniti pensando che la MLS fosse un campionato meno complicato, però attenzione: il livello tecnico è inferiore rispetto all’Italia, ma si corre davvero tantissimo. L’approccio è stato strano, poi mi sono ambientato: ci siamo qualificati per i playoff e siamo arrivati in finale di Conference. Abbiamo una squadra competitiva che punta a vincere il prossimo campionato”.

    RIMPIANTI? - “Non avrò vinto decine di trofei, è vero, però ancora oggi ricevo messaggi da tifosi di qualsiasi squadra: tutti mi dicono che mi vorrebbero nel loro club. Potevo diventare uno dei migliori del mondo? Durante i primi anni in Serie A avrei potuto allenarmi meglio, imponendomi regole più rigide. Forse avrei fatto di più, forse no: se mi fossi trasformato in un robot senza imperfezioni, magari avrei perso la gioia e il sorriso che mi permettevano di fare certe giocate”.

    SEMPRE DALLA PANCHINA - “Eh… (sorride, ndr). Quando segni così tanto entrando dalla panchina, a un certo punto ti chiedi perché gli altri vadano in campo e tu no. Poi però vedi la palla che finisce in rete, torni a casa e sei sereno, soprattutto per la squadra”. 

    SCUDETTO ATALANTA - “Se a dicembre sei in vetta alla classifica, hai il dovere di puntare al titolo. L’Atalanta vola alto da tanti anni e i ragazzi ormai sono abituati a un certo tipo di pressione”. 

    ATALANTA-REAL: CHE PARTITA? - "La solita, in cui l’Atalanta domina, palleggia, pressa alto e fa la partita. Per come stanno ora, i nerazzurri potrebbero permettersi di giocare così anche se affrontassero il Barça di Messi, Suarez e Neymar. Giocatore-chiave? Punto su Lookman che, per qualità e continuità, al momento, è il migliore della rosa”.

    Altre Notizie