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Muriel: 'La Sampdoria è la mia casa'
Nel frattempo, i rumors di mercato attorno al numero 9 doriano si moltiplicano. Lui, dal canto suo, si gode Genova e la squadra che più di tutte ha creduto in lui e nelle sue qualità. Proprio Muriel si è concesso ai microfoni di Samp TV tra passato, presente e, perchè no, futuro: "Il calcio è la mia vita, la musica è un'altra delle mie passioni, come la pesca e le cose tecnologiche. Ho fatto tanti sport, da ragazzino non riuscivo a restare fermo, ad esempio praticavo basket e baseball nel parco, facendo anche qualche torneo nella squadra del mio paese, uscivo di nascosto perchè mio papà si arrabbiava molto" racconta il colombiano. "Arrivava tardi alla sera, lavorava tutto il giorno dal mattino alla sera. Non seguivamo molto il calcio internazionale, ma quello locale, Valenciano era il nostro idolo da bambini. Con lui è stato il mio primo paragone, in patria tanti mi chiamavano con il suo nome. Crescendo ho iniziato ad ispirarmi molto a Ronaldo".
L'infanzia di Muriel è quella tipica del giocatore sudamericano predestinato: "Da bambino aiutavo la mia famiglia vendendo i biglietti della lotteria per le strade della mia città. Ho due fratelli, siamo una famiglia molto unita, vengono spesso a trovarmi. Mio fratello più piccolo gioca in serie B in Colombia, l'altro fa il veterinario. Da piccoli siamo cresciuti in strada, eravamo sempre fuori, abbiamo sempre cercato di aiutare la famiglia, i soldi mancavano parecchio, da piccoli abbiamo iniziato a lavorare".
La Serie A lo ha subito accolto: "Da 7 anni sono in Italia, ormai questa è la mia seconda nazione. A questo paese devo tutto, di avermi dato la possibilità di giocare il calcio ad alti livelli, farmi conoscere molto a livello mondiale, diventare giocatore" riporta Sampdorianews.net. "Ho vissuto in molte belle città, a Lecce ho vissuto un bellissimo periodo con gente simile a quella colombiana, molto calda, mi facevano sentire come a casa. Ad Udine il cambio è stato un po' duro, posto più freddo, città più chiusa, ma sicuramente tranquilla che ti permette di fare il calciatore a 360° senza disturbi. Poi finalmente sono arrivato a Genova, ritrovando il mare, una città calda, una tifoseria bellissima, gente che mi vuole bene. Cuadrado quando ha un giorno libero viene sempre qui, ama questo posto, si fa un po' di sole, non ci pensa due volte a fare un salto, quando possono anche Bacca e Sanchez, anche se più lontano, vengono a godersi il mare, chi viene qui si innamora".
Muriel è molto legato anche alla sua famiglia: "Mia moglie Paula, le mie bambine Maria Paula e Maria Camilla mi seguono sempre, sono sempre allo stadio, quando possono anche in trasferta, a Milano per esempio c'erano. Averle vicine mi dà una carica in più. Arturo è una persona importantissima nella mia vita, da quando l'ho conosciuto mi ha aiutato tantissimo, senza di lui nei momenti difficili che ho avuto le cose avrebbero potuto andare diversamente, l'ho conosciuto con Cuadrado a Lecce. E' venuto a trovarci nel nostro albergo, si è subito creata l'intesa, a pelle ho capito che era una persona per bene. Lui abitava a Bari, è nata un'amicizia che con il passare degli anni si è estesa anche alle rispettive famiglie".
La chiosa finale è dedicata alla Samp: "Il Doria significa tantissimo, ha creduto in me quando mi stavo perdendo, quando tutti mi davano per finito, mi ha permesso di crescere ancora, lavorare. Da parte mia solo parole di riconoscenza verso la società e tifosi che mi hanno cambiato, mi hanno fatto sentire la loro fiducia, qui mi sento come a casa. Con il loro entusiasmo - conclude Muriel - possiamo toglierci altre soddisfazioni".