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    'Nuovo Salah': Firenze è pazza di Muriel

    'Nuovo Salah': Firenze è pazza di Muriel

    • Giacomo Brunetti
    Luis parte da centrocampo, Pioli gli urla di scattare e lui non se lo fa ripetere due volte: punta Sala e Tonelli, trova un pertugio e fredda Audero. Muriel è tornato, vicino a quei fasti che tanto lo avevano accostato a Ronaldo. «È il giocatore che più mi ricorda il Fenomeno», ha dichiarato il suo nuovo allenatore. Gli accostamenti si sono già sprecati al rientro in Italia, tanto voluto dalla Fiorentina da fargli rifiutare il Milan.
     
    RILANCIO - Sono state due stagioni buie a Siviglia. Soprattutto nella prima parte dell'attuale campionato, Pablo Machín lo ha utilizzato con il contagocce. Sessantacinque presenze in Spagna, condite da tredici gol. Non è mai stato un bomber, ha segnato al massimo le stesse tredici reti in un'annata. «Ho dato il mio meglio accanto a una punta centrale, a Udine con Di Natale e a Genova con Quagliarella», e chissà che non possa rivitalizzare anche Simeone, in preda a una forte apatia in zona gol. E anche Chiesa sembra già innamorato del nuovo compagno d'attacco, a partire da quel gesto con la mano dopo il primo sigillo, come a dire: «Ma che gol hai fatto?».

    IMPATTO ALLA SALAH - «Uno così non si vedeva dai tempi di Salah», si meravigliano adesso a Firenze, dove non si parla d'altro che della doppietta di Muriel. Una collisione del genere era avvenuta con l'egiziano, autore di nove reti in sei mesi quando, nell'inverno del 2015, sbarcò in Toscana a titolo temporaneo dal Chelsea. Quelle falcate di Momo sono riemerse per novanta minuti, quando Luis ha squarciato la Sampdoria. L'auspicio è che, a fine stagione, l'epilogo non sia lo stesso. O almeno, non sotto il punto di vista del riscatto. Ma dovrà smarcarsi non solo dai difensori, anche dai paragoni.

    ASPETTATIVE - Il rendimento nella prima uscita al 'Franchi' ha aperto a varie considerazioni: può essere l'uomo giusto per tornare in Europa dopo tre anni, ma al tempo stesso le difese adotteranno contromisure. Certo è che la Fiorentina ha trovato quello che le mancava, un giocatore capace di creare gol dal niente. Non è poco, vista la vena realizzativa che ha accompagnato la formazione di Pioli nella prima parte di stagione. «Io come Ronaldo? Spero di sentirlo ogni domenica», ha raccontato ai nostri microfoni dopo la doppietta in viola. Già nel ritiro di Malta si era progressivamente messo in mostra, regalandosi la prima da titolare in Coppa Italia a Torino: poi il 'Franchi', la sua ex squadra e una giornata da sogno, con l'obiettivo di viverne ancora.

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