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Muntari paga, la curva del Cagliari e De Rossi no: una giustizia da terzo mondo
E' proprio vero che il calcio è lo specchio di un Paese e riflette, nel suo piccolo, tutte le sue storture e contraddizioni. Dunque perchè stupirsi se un giocatore, vittima di cori razzisti, viene squalificato per aver provato ad educare certi tifosi ad avere un comportamento più consono e gli autori del gesto vengono graziati? Del resto, l'Italia è sempre quel Paese con una classe politica impresentabile e che si macchia di ogni genere di nefandezze e dove gli ostacoli, i fardelli, e le vessazioni sono materia esclusiva per la gente comune.
REGOLE ASSURDE - La Giustizia Sportiva e la Federazione che la presiede stavolta però sono riuscite a superarsi. La motivazione che sta dietro al provvedimento che assolve la curva del Cagliari è che, col tifo rossoblù in sciopero e sostanzialmente in silenzio, il comportamento, pur deplorevole, di una piccola parte non può essere considerato sufficiente per un provvedimento punitivo come la chiusura del settore o qualcosa di similare. Se le regole ci sono ma sono state scritte male, è ora che qualcuno ai piani alti della Federcalcio prenda provvedimenti e cancelli i cavilli che hanno impedito di fare giustizia. Nessuno vuole accanirsi con i tifosi del Cagliari, perchè in questo caso non c'entra che i razzisti siano sardi, napoletani, milanesi, bolzanini o palermitani. E' ora di smetterla di tollerare qualsiasi manifestazione di becerume da stadio, luoghi frequentati nonostante tutto da famiglie e tanti bambini. Bell'esempio quello che arriva dalle massime istituzioni calcistiche italiane; come possiamo pensare di istruire le future generazioni ad essere civili, tolleranti e a coltivare valori come l'amicizia e il rispetto se il verso della scimmia verso un giocatore di colore da oggi viene sanzionato solo a seconda del numero dei partecipanti?
E DE ROSSI? - Il regolamento c'è, dicevamo, ma fa schifo se a pagare è il solo Muntari, che ha reagito male all'invito dell'arbitro Minelli di lasciar gestire a lui la situazione e ha ricevuto in cambio una doppia ammonizione. Pessimi esempi sugli spalti (anche la chiusura con la condizionale per i cori della Curva dell'Inter contro il napoletano Koulibaly rientra nella categoria degli obbrobri giuridici, per la cronaca), pessimi esempi in campo, come quello dato da Daniele De Rossi, che dopo il gol del momentaneo pareggio nel derby, ha pensato bene di rivolgere un gesto volgare e insultante nei confronti della panchina avversaria. Anche lui l'ha fatta franca. Ma che giustizia (sportiva) è questa?
REGOLE ASSURDE - La Giustizia Sportiva e la Federazione che la presiede stavolta però sono riuscite a superarsi. La motivazione che sta dietro al provvedimento che assolve la curva del Cagliari è che, col tifo rossoblù in sciopero e sostanzialmente in silenzio, il comportamento, pur deplorevole, di una piccola parte non può essere considerato sufficiente per un provvedimento punitivo come la chiusura del settore o qualcosa di similare. Se le regole ci sono ma sono state scritte male, è ora che qualcuno ai piani alti della Federcalcio prenda provvedimenti e cancelli i cavilli che hanno impedito di fare giustizia. Nessuno vuole accanirsi con i tifosi del Cagliari, perchè in questo caso non c'entra che i razzisti siano sardi, napoletani, milanesi, bolzanini o palermitani. E' ora di smetterla di tollerare qualsiasi manifestazione di becerume da stadio, luoghi frequentati nonostante tutto da famiglie e tanti bambini. Bell'esempio quello che arriva dalle massime istituzioni calcistiche italiane; come possiamo pensare di istruire le future generazioni ad essere civili, tolleranti e a coltivare valori come l'amicizia e il rispetto se il verso della scimmia verso un giocatore di colore da oggi viene sanzionato solo a seconda del numero dei partecipanti?
E DE ROSSI? - Il regolamento c'è, dicevamo, ma fa schifo se a pagare è il solo Muntari, che ha reagito male all'invito dell'arbitro Minelli di lasciar gestire a lui la situazione e ha ricevuto in cambio una doppia ammonizione. Pessimi esempi sugli spalti (anche la chiusura con la condizionale per i cori della Curva dell'Inter contro il napoletano Koulibaly rientra nella categoria degli obbrobri giuridici, per la cronaca), pessimi esempi in campo, come quello dato da Daniele De Rossi, che dopo il gol del momentaneo pareggio nel derby, ha pensato bene di rivolgere un gesto volgare e insultante nei confronti della panchina avversaria. Anche lui l'ha fatta franca. Ma che giustizia (sportiva) è questa?