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  • Muntari a 'Le Iene': 'L'arbitro non ha avuto le palle di fermare la partita. Al bambino ho detto che...'

    Muntari a 'Le Iene': 'L'arbitro non ha avuto le palle di fermare la partita. Al bambino ho detto che...'

    Sulley Muntari, dopo la scelta di abbandonare il campo per cori razzisti contro il Cagliari, è stato intervistato dalle Iene. Queste le parole del centrocampista del Pescara.

    Iena: Sulley, ti possiamo ringraziare e abbracciare per il bel gesto che hai fatto?
    Sulley Muntari: Non è un bel gesto, è normale. È quello che deve essere il mondo, è così.
    Iena: E invece com’è?
    Muntari: Altri sono diversi… Quello che è successo per me non è normale. Siamo nel 2017, no? Perché portiamo i bambini in campo? Per insegnare l’educazione, poi quando crescono diventano grandi uomini. L’esempio lo dobbiamo dare noi. ‘Noi’ siamo io che gioco in campo, l’arbitro che fischia, il guardalinee, tutti…
    Iena: Che cosa hai detto a quel bambino che ti fischiava?
    Muntari: Lui ha detto qualcosa e allora mi sono avvicinato, con quel tono… sai quando parli con i bambini, sono innocenti… Sicuramente lui non sa neanche quello che ha detto. Mi sono avvicinato e gli ho detto: “No, non si fa così, non si dice questa cosa qui”. Allora lui è scappato e ho detto: “No, vieni”. Ho tirato via la maglia e gliel’ho data anche per calmarlo, perché è piccolo, è troppo puro. Poi dopo me ne sono andato.
    Iena: Al papà del bambino hai detto qualcosa?
    Muntari: Cosa devo dire io? Niente. Sono loro che devono insegnare al piccolo qualcosa. Se insegnano, sicuramente lui cresce e diventa un uomo importante, per lui stesso, per i genitori anche, per tutta Italia e per tutto il mondo. Il calcio è una cosa di pace, non di guerra.
    Iena: L’arbitro alla fine non ha fermato il gioco, non ha chiesto allo speaker dello stadio di intervenire. Come mai secondo te?
    Muntari: Perché non ha avuto le pa**e per fermare la partita. Se tu sei uomo devi avere le pa**e per fermarla. Si ferma un secondo solo, perché quel tuo un secondo fa tanta differenza. Siamo creati da un Dio, non c’è differenza. La sola differenza è il colore della pelle.
    Iena: Ti hanno squalificato e invece non hanno squalificato il campo.
    Muntari: Il Cagliari, i giocatori e la società sicuramente non hanno colpa per niente, quindi non possono condannare loro.
    Iena: Come giudichi quelle persone che hanno fischiato e che hanno fatto i “buu”?
    Muntari: Non giudico nessuno. È Dio che giudica le persone. Io sono umano come loro, sicuramente sbagliano come io sbaglio qualche volta, però, non si scherza con le cose così.
    Iena: Te lo aspettavi di essere squalificato?
    Muntari: No. Ma è brutto così… Tu mi dici qualcosa e io dico “No, perché perchè…” e tu mi squalifichi. Non è giusto.

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