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    Mourinho senza gioco e poteri, la Roma rischia di compromettere l'Europa

    Mourinho senza gioco e poteri, la Roma rischia di compromettere l'Europa

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    La Roma fatica a guadagnarsi anche il poco che si merita. Pareggiando in Svizzera (1-1 con il Servette), si qualifica per il turno successivo di Europa League, ma, al 90 per cento, da seconda, dietro lo Slavia Praga. Ciò significa che andrà ai playoff (una sorta di sedicesimi) contro una delle retrocesse dalla Champions League. Insomma, un bel rischio di compromettere il cammino in Europa, appena dopo averlo cominciato.

    Va detto che, se rimpianti ci devono essere, vanno ricondotti alla notte di Praga, quando la Roma, contro avversari di una modestia disarmante, riuscì a perdere 2-0 e a farsi superare in classifica per via della differenza reti. Vincere ieri, probabilmente sarebbe servito a poco, visto che lo Slavia, in rimonta, è andato a prendersi altri tre punti in casa del derelitto Sheriff.  Se la Roma avesse battuto il Servette, lo Slavia sarebbe rimasto comunque davanti e, visto che nell’ultimo turno incontrerà in casa proprio gli svizzeri, pochi dubitano che avrebbe vinto ancora. 

    In pratica, per scongiurare la concreta eventualità del secondo posto, la Roma deve subissare di reti lo Sheriff e sperare che i cechi pareggino o, meglio ancora, perdano.

    L’impresa è complicata per una squadra che gioca male anche quando le cose si mettono bene. Se va in vantaggio, come ieri sera con Lukaku (prodigioso slalom con assist di Llorente), viene raggiunta (Bedia, assist di Stevanovic, errore di Cristante). Poi, siccome Lukaku e Dybala sono due fuoriclasse anche nel mangiarsi i gol, il belga sbaglia a porta vuota (assist di El Shaarawy) e l’argentino prima tira alto dall’area del portiere, poi gli tira addosso anzichè arcuare il tiro. Due errori macroscopici che, se non altro, sarebbero serviti a mettere pressione allo Slavia che adesso ha due punti di vantaggio e la prossima se la può giocare tranquillo.

    Mourinho non ha una grande squadra per le mani, ha perso il fluido magico che trasformava i calciatori e, probabilmente, sta invecchiando. Tuttavia mediocri come Ndicka, Celik, Paredes e Aouar ne esistono pochi. Pellegrini, alla seconda partita dopo un lungo infortunio, è un eterno incompiuto e, come tale, non può migliorare, Spinazzola ha sbagliato tutti i cross, Belotti è un ex, Renato Sanches non è, altrimenti, come dice Mourinho, non sarebbe alla Roma. Ho citato, in rapida successione, i panchinari giallorossi. Mancini ha riposato (ma Cristante è in riserva da un mese), gli altri sono ragazzini.

    Certo, qualcosa di più decente della partita con il Servette era lecito attendersi, ma non da una squadra che sa di avere un allenatore in scadenza, le energie prosciugate e le motivazioni sotto i tacchetti. C’è chi continua a dire, solo perché legge la classifica, che la Roma è a tre punti dal Napoli e, dunque, dalla Champions League. Nessuno che si preoccupi di un calendario irto di ostacoli. Dopo Reggio, dove domenica pomeriggio affronterà il Sassuolo, la Roma avrà una serie di avversari che contribuiranno ad affondarla a metà classifica. Dove, presumibilmente, merita di stare. Pensavo che un po’ di stimoli venissero dall’aver perso la finale di Europa League ingiustamente, ma mi sbagliavo. Dopo due anni di alto livello internazionale, la Roma sta per tornare a rinchiudersi dentro il grande raccordo anulare. 

    IL TABELLINO


    Servette-Roma 1-1 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: Lukaku al 22', Bedia al 50'

    Ammoniti: 44' Cognat (S), 66' Cristante, Ndicka, Belotti (R)

    SERVETTE: Frick; Tsunemoto, Rouiller, Severin, Baron; Stevanovic, Ondoua (81' Diba), Cognat, Bolla (68' Antunes); Kutesa (68' Guillemenot), Bedia (81' Touati).
    A disp.: Marwan, Besson, Magnin, Ouattara, Vouilloz.
    All.: Weiler.

    ROMA: Svilar; Llorente, Cristante, Ndicka; Celik, Bove (82' Belotti), Paredes, Aouar (56' Pellegrini), El Shaarawy (74' Spinazzola); Dybala (82' Renato Sanches), Lukaku.
    A disp.: Rui Patricio, Boer, Karsdorp, Mancini, Zalewski, Pagano, Pisilli, Cherubini.
    All.: Mourinho.

    Arbitro: Stefanski.

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