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Roma-Napoli: con il rosso di Osimhen Mazzarri ha l'alibi pronto, ma il peggio deve ancora arrivare
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Decide Pellegrini, sigilla Lukaku. Il primo gol col Napoli già in 10 e poco dopo i 3 cambi (Pellegrini, El Shaarawy, Azmoun) più 1 (Celik) con cui Mourinho ribalta la squadra. I gol arrivano sulla coda, ma già la prima mezzora della Roma è la migliore degli ultimi 3 mesi, perché al solito atteggiamento difensivo, i mourignani sommano spesso un buon lancio per ripartire lesti verso il tandem extralarge Lukaku-Belotti. Eccezionale il numero del Gallo, quando addomestica il pallone, gira intorno a Rrahmani e piazza un pallone d’oro al centro dell’area, che se solo ci fosse Lukaku sarebbe quasi certamente gol. Invece c’è solo Bove e così a fare bella figura è Meret, visto che il giovane giallorosso gli calcia sostanzialmente addosso. Errore da matita blu.
Nel primo tempo c’è anche una mezza traversa (parte alta) dello stesso Bove, poi tanta tattica, per quanto a buon ritmo. Mourinho difende sostanzialmente a 5, preoccupato dalle frecce esterne di Mazzarri. Umili e preziosi Kristensen e Zalewski, sempre pronti a raddoppiare su Kvara e Politano. Su Osimhen la marcatura di Lllorente è fissa e a tutto campo. Male l’arbitro Colombo, diciamolo subito. Generoso con Cristante, severo con Politano. Mazzarri anche stavolta ha l’alibi servito, però si riguardi per bene la partita. Tanto possesso e poco altro, Kvawa spento, Osihmen peggio. Qualche numero di Mario Rui, niente da tutti gli altri. Che Colombo potesse diventare protagonista, lo suggerivano già i 4 gialli in campo più i 2 agli allenatori nei primi 45 minuti: più che della cattiveria della partita, l’istantanea della sua mano malferma.
Per il Napoli, di certo il cuore delle recriminazioni sta nel rosso a Politano, peraltro molto ingenuo, perché replica con un calcetto infantile alla plateale trattenuta di Zalewski: espulsione severa ancorché nei crismi del regolamento, giallo al romanista. Il Napoli che fin lì mai si era davvero acceso, finisce con lo spegnersi del tutto. Mourinho riconquista il possesso non del pallone ma del campo e trova il gol con azione insistita di Celik, Azmoun, El Shaarawy e Pellegrini, tutti appena entrati. Gol del capitano, apoteosi dell’allenatore. Poi Lukaku per la doppietta che affossa il Napoli.