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    Mourinho-Real Madrid: cronaca di un fallimento annunciato

    Mourinho-Real Madrid: cronaca di un fallimento annunciato

    • Andrea Distaso

    Con l'annuncio ufficiale nella conferenza stampa di ieri del presidente Florentino Perez, si è chiusa l'era al Real Madrid di Josè Mourinho. Un triennio concluso nel modo peggiore con la sconfitta nella finalissima di Copa del Rey contro i cugini dell'Atletico Madrid e la rottura totale tra lo spogliatoio merengue, in particolare col capitano Iker Casillas.

    Il fatto di non essere riuscito a riportare a Madrid quella Champions League che manca dal lontano 2001, nonostante la solita gestione dittatoriale del club, è stata fatale al tecnico portoghese, che mai come in questa occasione vede la propria immagine di vincente messa in discussione. Le consuete battaglie mediatiche ingaggiate con gli avversari (Barcellona in testa) e sempre al limite non hanno trovato terreno fertile in un ambiente e in una società come il Real, che fa dello stile una ragione di vita. Per la prima volta in carriera, l'idea che Mou sia il punto di riferimento della società in cui lavora è venuta a cadere. Una regola che può valere ovunque trova la classica eccezione nel Real Madrid e in quello che la compagine spagnola rappresenta nel mondo.

    Lo Special One se ne va con la parziale consolazione di aver strappato al più forte Barcellona di sempre un campionato e una Copa del Rey e di averlo portato a un naturale logoramento che è stato poi la causa della fine del ciclo Guardiola. Troppo poco per restare nella storia di una squadra in cui conta solo vincere e facendolo in modo spettacolare. E non è neanche detto che basti, come insegna la vicenda Del Bosque.

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