Mourinho out: da Pogba alla caccia al centrale, cosa cambia al Man United
Un terremoto inaspettato ma non troppo quello che ha colpito il Manchester United, probabilmente con 6 mesi di ritardo. José Mourinho non è più ufficialmente il tecnico dei Red Devils e con l'esonero del tecnico portoghese rischiano di essere molteplici le conseguenze sulle strategie di mercato, tanto in entrata quanto in uscita. In attesa di comprendere se davvero Micheal Carrick resterà in sella fino al termine della stagione o se la dirigenza inglese punterà a un nome forte nell'immediato, la prima missione sarà quella di rivalutare quei calciatori che Mourinho aveva letteralmente "tagliato". E i nomi più altisonanti non possono che essere quelli di Paul Pogba e Anthony Martial.
POGBA HA VINTO - Due talenti purissimi incapaci di consacrarsi definitivamente agli ordini dello Special One e con buonissime ragioni, almeno fino a poche ore fa per fare le valigie. Il centrocampista campione del mondo è stato il bersaglio principale dell'ex tecnico negli ultimi due anni e mezzo. Il peso dei 105 milioni di euro versati dallo United alla Juventus per riportarlo a casa, ma soprattutto una difficile collocazione in campo e le critiche per i suoi comportamenti fuori dal campo hanno creato un solco, tanto da consentire al Barcellona e ai bianconeri poi di inserirsi per studiare i margini di un'eventuale trattativa. Complicato, quasi impossibile che Pogba parta già a gennaio per fare spazio a un altro giocatore nel suo ruolo, ma a questo punto anche la nuova guida tecnica potrebbe spingere il club ad affidare definitivamente le chiavi della squadra a un giocatore comunque sotto contratto fino a giugno 2021.
MARTIAL NON PARTE PIU'? - Più delicata la situazione del connazionale Martial, che a giugno 2019 può liberarsi a costo zero dopo essere costato 60 milioni più bonus nell'estate 2015, attirando le mire di Juve e Inter. Il braccio di ferro tra il Manchester United e l'entourage dell'ex Monaco si è particolarmente accentuato nelle ultime ore, con la decisione unilaterale del club di esercitare l'opzione per il rinnovo automatico fino al 2020 e le parole dell'agente del ragazzo, che ha parlato di accordo molto lontano tra le parti. Se con Mourinho Martial ha collezionato soltanto 798 minuti in campionato, segnando comunque 7 gol, il nuovo allenatore potrebbe cambiare indirizzo, puntando con forza sul classe '95 e mostrando in segno tangibile la fiducia nei suoi confronti. Altro calciatore vicino alla scadenza ma più verosimilmente prossimo a proseguire la sua avventura inglese è il portiere spagnolo David de Gea, un irrinunciabile anche per l'allenatore portoghese.
LUKAKU E SANCHEZ IN USCITA - Tra i calciatori da rimettere in carreggiata figura anche Fred, strappato alla concorrenza dei cugini del City per la bellezza di 59 milioni di euro e praticamente mai visto in campo. Una mossa che potrebbe rimandare a giugno l'acquisto di un centrocampista di caratura internazionale. Tempo che invece potrebbe scadere presto per Romelu Lukaku, che Mourinho pretese nel 2017 pagando 85 milioni all'Everton ma che non ha mai dimostrato di poter essere il centravanti su cui costruire le fortune della squadra. Con lui Alexis Sanchez, prelevato dall'Arsenal nel gennaio scorso per 34 milioni, a soli 5 mesi dalla scadenza del contratto; un autentico ectoplasma dal giorno del suo arrivo a Old Trafford, ma che per il quale andrà fatto almeno il tentativo di riproporlo a certi livelli, anche in vista di una possibile cessione in estate. E in entrata? Difficile pensare a una rivoluzione totale in una finestra di mercato tradizionalmente ostica e onerosa come quella di gennaio, ma questo United ha bisogno come del pane almeno di un grande difensore centrale e tra i nomi sulla piazza occhio al napoletano Koulibaly e al viola Milenkovic, ma anche a Godin dell'Atletico Madrid (attualmente in scadenza a giugno prossimo) e Alderweireld del Tottenham, che a sua volta può cambiare maglia a stagione in corso.
POGBA HA VINTO - Due talenti purissimi incapaci di consacrarsi definitivamente agli ordini dello Special One e con buonissime ragioni, almeno fino a poche ore fa per fare le valigie. Il centrocampista campione del mondo è stato il bersaglio principale dell'ex tecnico negli ultimi due anni e mezzo. Il peso dei 105 milioni di euro versati dallo United alla Juventus per riportarlo a casa, ma soprattutto una difficile collocazione in campo e le critiche per i suoi comportamenti fuori dal campo hanno creato un solco, tanto da consentire al Barcellona e ai bianconeri poi di inserirsi per studiare i margini di un'eventuale trattativa. Complicato, quasi impossibile che Pogba parta già a gennaio per fare spazio a un altro giocatore nel suo ruolo, ma a questo punto anche la nuova guida tecnica potrebbe spingere il club ad affidare definitivamente le chiavi della squadra a un giocatore comunque sotto contratto fino a giugno 2021.
MARTIAL NON PARTE PIU'? - Più delicata la situazione del connazionale Martial, che a giugno 2019 può liberarsi a costo zero dopo essere costato 60 milioni più bonus nell'estate 2015, attirando le mire di Juve e Inter. Il braccio di ferro tra il Manchester United e l'entourage dell'ex Monaco si è particolarmente accentuato nelle ultime ore, con la decisione unilaterale del club di esercitare l'opzione per il rinnovo automatico fino al 2020 e le parole dell'agente del ragazzo, che ha parlato di accordo molto lontano tra le parti. Se con Mourinho Martial ha collezionato soltanto 798 minuti in campionato, segnando comunque 7 gol, il nuovo allenatore potrebbe cambiare indirizzo, puntando con forza sul classe '95 e mostrando in segno tangibile la fiducia nei suoi confronti. Altro calciatore vicino alla scadenza ma più verosimilmente prossimo a proseguire la sua avventura inglese è il portiere spagnolo David de Gea, un irrinunciabile anche per l'allenatore portoghese.
LUKAKU E SANCHEZ IN USCITA - Tra i calciatori da rimettere in carreggiata figura anche Fred, strappato alla concorrenza dei cugini del City per la bellezza di 59 milioni di euro e praticamente mai visto in campo. Una mossa che potrebbe rimandare a giugno l'acquisto di un centrocampista di caratura internazionale. Tempo che invece potrebbe scadere presto per Romelu Lukaku, che Mourinho pretese nel 2017 pagando 85 milioni all'Everton ma che non ha mai dimostrato di poter essere il centravanti su cui costruire le fortune della squadra. Con lui Alexis Sanchez, prelevato dall'Arsenal nel gennaio scorso per 34 milioni, a soli 5 mesi dalla scadenza del contratto; un autentico ectoplasma dal giorno del suo arrivo a Old Trafford, ma che per il quale andrà fatto almeno il tentativo di riproporlo a certi livelli, anche in vista di una possibile cessione in estate. E in entrata? Difficile pensare a una rivoluzione totale in una finestra di mercato tradizionalmente ostica e onerosa come quella di gennaio, ma questo United ha bisogno come del pane almeno di un grande difensore centrale e tra i nomi sulla piazza occhio al napoletano Koulibaly e al viola Milenkovic, ma anche a Godin dell'Atletico Madrid (attualmente in scadenza a giugno prossimo) e Alderweireld del Tottenham, che a sua volta può cambiare maglia a stagione in corso.