Getty Images
Mourinho: 'La Roma mi ha chiamato il giorno stesso dell'esonero dal Tottenham. Hanno risvegliato la mia passione'
ERRORI - "Ho commesso anche io degli errori e ho sbagliato ad accettare alcuni progetti, a volte mi hanno spinto a scegliere situazioni che non avrei dovuto… Sono andato a Manchester in un momento di transizione, poi al Tottenham che non ha una storia di successi, e ora la Roma con una nuova proprietà, ma in questo caso con la Roma ho percepito subito grande empatia con i Friedkin, con Pinto, hanno ristomolato in me il fuoco e la passione per questo lavoro. C’ho messo pochissimo a dire di sì e ora mi tufferò in questa missione impossibile, che definisco impossibile nel senso che la gente mi considera e mi guarda considerandomi in un solo modo: un vincente. Se tornassi in Portogallo ad allenare il Belenenses o il Gil Vicente e non vincessi, non lo chiamerei un successo” .
VAR - "Il Var? Non festeggio più i gol. Dalla mia esperienza, ogni volta che la mia squadra ha segnato, la prima cosa era guardare il guardalinee. Adesso guardo lo schermo o il monitor che ho vicino a me e aspetto, aspetto, aspetto. La Superlega? Ho 58 anni e più di 30 passati nel calcio professionistico, ma sono ancor ail ragazzo che giocava davanti casa con le porte fatte con le pietre. Quindi quando qualcuno mi parla di Superlega, preferisco continuare a essere quel ragazzo di strada".