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Mourinho: 'Io al Psg? Non è possibile. E' come la Juve, dietro ai grandi club. Su Pogba...'
MANCHESTER UNITED - "Non serve parlare, il tempo ha dato le sue spiegazioni. Sullo United posso dire solo due cose. Uno, che il tempo è stato galantuomo. Due, che i problemi ci sono ancora. Non sono stato vittima di Pogba. I problemi ci sono ancora. Voi potete ipotizzare che siano i calciatori, l'organizzazione, le ambizioni, io posso solamente dire che non posso rispondere "sì" se voi mi chiedete se Paul sia stato l'unico responsabile".
CAMBIAMENTO - "Al di là della tecnologia, il mondo è cambiato dal punto di vista umano. Per un giocatore è più difficile rimanere concentrato sul suo lavoro e avere bene in testa che il calcio è la cosa più importante della sua vita professionale. I giocatori oggi hanno molti diritti. Il compito di un allenatore è far comprendere che esistono anche dei doveri, in primis nei confronti dei tifosi. È ancor più nei confronti dei giovani che vorrebbero essere calciatori professionisti, ma non hanno il talento. Quando hai il talento e giochi per un club importante, devi farlo con passione. L’ambiente esterno non può trasformarti al punto di perdere quella passione a 23-24 anni. È compito del club, attraverso il lavoro dell’allenatore, creare una sorta di protezione".