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Mourinho, il tempo sta scadendo
"The clock is ticking", recitava stamattina lo straordinario titolo scelto dai colleghi del Mail on Sunday a proposito della complicata situazione che Josè Mourinho sta vivendo al Chelsea. L'orologio fa tic-tac la traduzione letterale, il tempo sta scadendo è invece la frase che rende meglio l'idea e insieme a lui, probabilmente, la pazienza di Roman Abramovich, che sta rivivendo gli incubi della stagione 2007/2008. Era il 20 settembre del 2007 quando lo Special One, alla terza stagione alla guida dei Blues dopo due titoli consecutivi, fu esonerato dopo il pareggio interno contro il Rosenborg al debutto in Champions League.
SQUADRA SPAESATA - Esattamente come 8 anni fa, qualcosa si è inceppato nella macchina (quasi) perfetta capace di trionfare la scorsa stagione in Premier League, oggi ferma a 4 punti dopo 5 partite, già a -11 dalla capolista Manchester City e umiliata nell'ultimo turno di campionato dall'Everton, dopo aver già pagato dazio con i Citizens nel primo scontro diretto stagionale e in casa col Crystal Palace. Senza dimenticare la sconfitta contro i rivali dell'Arsenal nel Community Shield di inizio agosto. La squadra è in piena crisi di identità e anche i fedelissimi di Mourinho come Ivanovic, Terry, Hazard e Diego Costa non sembrano rispondere più agli stimoli del loro allenatore, la cui posizione inizia a farsi delicata.
RISCHIO ESONERO - Non vanno infatti sottovalutati i primi segnali di rottura con l'ambiente evidenziati dal clamoroso litigio con la dottoressa Carneiro, che potrebbe avere conseguenze in tribunale, e l'attacco diretto alla società per l'arrivo nell'ultimo giorno di mercato dell'ex difensore del Nantes Djilobodji ("Non è un acquisto voluto da me"). Nel post-partita di ieri, Mourinho ha dichiarato di essere l'uomo giusto al posto giusto, ma l'Evening Standard inizia a ipotizzare che il portoghese possa essere sollevato dall'incarico ben prima del termine della stagione se i risultati continuassero ad essere questi. Questo nonostante un recente rinnovo fino al 2019 e con l'esordio in Champions, ancora una volta in casa e nuovamente con un avversario morbido sulla carta (c'è il Maccabi Tel Aviv), che rischia di creare nuovi scossoni sulla panchina del Chelsea.
SQUADRA SPAESATA - Esattamente come 8 anni fa, qualcosa si è inceppato nella macchina (quasi) perfetta capace di trionfare la scorsa stagione in Premier League, oggi ferma a 4 punti dopo 5 partite, già a -11 dalla capolista Manchester City e umiliata nell'ultimo turno di campionato dall'Everton, dopo aver già pagato dazio con i Citizens nel primo scontro diretto stagionale e in casa col Crystal Palace. Senza dimenticare la sconfitta contro i rivali dell'Arsenal nel Community Shield di inizio agosto. La squadra è in piena crisi di identità e anche i fedelissimi di Mourinho come Ivanovic, Terry, Hazard e Diego Costa non sembrano rispondere più agli stimoli del loro allenatore, la cui posizione inizia a farsi delicata.
RISCHIO ESONERO - Non vanno infatti sottovalutati i primi segnali di rottura con l'ambiente evidenziati dal clamoroso litigio con la dottoressa Carneiro, che potrebbe avere conseguenze in tribunale, e l'attacco diretto alla società per l'arrivo nell'ultimo giorno di mercato dell'ex difensore del Nantes Djilobodji ("Non è un acquisto voluto da me"). Nel post-partita di ieri, Mourinho ha dichiarato di essere l'uomo giusto al posto giusto, ma l'Evening Standard inizia a ipotizzare che il portoghese possa essere sollevato dall'incarico ben prima del termine della stagione se i risultati continuassero ad essere questi. Questo nonostante un recente rinnovo fino al 2019 e con l'esordio in Champions, ancora una volta in casa e nuovamente con un avversario morbido sulla carta (c'è il Maccabi Tel Aviv), che rischia di creare nuovi scossoni sulla panchina del Chelsea.