AFP/Getty Images
Mourinho è l'arma di Mendes per la guerra con Raiola? Ecco la verità
Quando nella primavera del 2016 venne ufficializzato l'ingaggio di José Mourinho da parte del Manchester United, si dava per scontato che si andasse a assistere a un vasto traffico di calciatori mendesiani in entrata. Tanto più che il Manchester United è stato, nel corso degli anni, un club molto generoso nei confronti di Jorge Mendes. Dal top di Cristiano Ronaldo al flop di Bebé, passando per Nani, Anderson, Di Maria, De Gea e Falcao, c'è stato nel corso degli anni a Old Trafford un gran viavai di clienti Gestifute. Sicché era stato facile ipotizzare che, con l'arrivo dell'allenatore mendesiano per eccellenza, il flusso aumentasse. E invece le cose sono andate in un modo che nessuno aveva ipotizzato. Zero calciatori di Jorge Mendes giunti ai Red Devils nel corso della prima stagione, la 2016-17. In compenso, sono arrivati tre costosissimi giocatori assistiti da Mino Raiola: Paul Pogba, protagonista del trasferimento che in quel momento fa segnare la cifra record di 105 milioni; Henrykh Mkhitaryan, arrivato dal Borussia Dortmund per 42 milioni; e Zlatan Ibrahimovic, giunto a Manchester da svincolato, ma a cui è stato offerto un contratto annuale a cifre da Zlatan Ibrahimovic. Una così alta e costosa passione per i calciatori di Raiola, unita alla latente ostilità fra l'agente italo-olandese e Jorge Mendes, ha spinto molti a ipotizzare che Mourinho s'approssimasse a cambiare cavallo.
Questa impressione è uscita rafforzata dalla campagna trasferimenti estiva del 2017, quando Mourinho ha voluto a Old Trafford un altro, costosissimo giocatore legato a Mino Raiola: Romelu Lukaku, pagato quasi 85 milioni di euro all'Everton. E non è ancora tutto, perché il tecnico ha pressato affinché venisse concesso un nuovo contratto annuale a Ibrahimovic. Nonostante l'età avanzata, e soprattutto a dispetto del grave infortunio occorso a aprile 2017 nella gara di Europa League contro l'Anderlecht che ne aveva fatto paventare la conclusione della carriera. E quanti assistiti di Jorge Mendes sono stati acquisiti dai Red Devils nell'estate del 2017? Ancora una volta, zero. Il solo calciatore riconducibile in qualche modo all'orbita mendesiana, fra quelli acquisiti la scorsa estate, è il difensore svedese Viktor Lindelöf, proveniente dal mendesianissimo Benfica ma assistito da Fali Ramadani. Che è una creatura di Pini Zahavi, il super-agente israeliano grande amico di Mendes nonché abituato a agire nell'ombra tanto quanto Mendes e Raiola sono amanti dei riflettori.
Dunque pareva d'essere incamminati verso un definitivo sodalizio fra Mourinho e Raiola. Ma poi qualcosa deve essersi rotto. Il tecnico ha messo in disparte Mkhitaryan, e ne ha poi preteso la cessione durante lo scorso mercato di gennaio. Quindi sono arrivati gli aperti contrasti con Pogba, che hanno richiamato l'intervento di Raiola. Il quale agisce a modo suo, come sempre. In modo rumoroso, sempre sul filo dello scontro. Il modo più errato per affrontare Mourinho. Ma a cosa si deve questo inasprimento dei rapporti? Se si dà retta al Daily Mail, ciò sarebbe dovuto alle pressioni di Jorge Mendes, che userebbe Mourinho come arma per la sua guerra personale con Raiola. Non sono d'accordo. Le mosse di mercato delle ultime due stagioni testimoniano che Mourinho si muove in piena autonomia, e senza tenere in alcun conto il peso di Jorge Mendes. E questa autonomia lo aveva portato a allacciare un rapporto molto stretto col nemico del suo agente. Se rottura c'è stata, è avvenuta fra Mourinho e Raiola. E Mendes c'entra il giusto. Che poi questo passaggio restituisca al rapporto fra Mourinho e Mendes un vigore che s'era affievolito, è un altro conto.
@pippoevai